«La mia vita alla ricerca di un codice personale»
L’origine dei miei lavori è sempre legata a riflessioni riguardanti esperienze personali e pensieri sulle relazioni e identità umane. Ho scelto un approccio eclettico alla coreografia: la creazione è frutto di incastri e sovrapposizioni tra materia puramente danzata, vocalità legata all’uso della parola e del canto e scrittura originale, pensando il lavoro coreografico come un «mettere insieme» mondi che si completano e amplificano a vicenda, con la costruzione di percorsi energetici ed emotivi, in cui la musica ha un ruolo importante. Come performer, cerco sempre di allargare il mio potenziale espressivo, andare oltre quello che so già fare, di lavoro in lavoro, definendo nel tempo un linguaggio sempre più personale. Quest’anno torno al Festival Oriente Occidente con due lavori; «The Speech» è il frutto di una collaborazione con Lisi Estaras, artista dei Ballets C de la B, che ha creato con e per me un assolo in cui faccio il tentativo stralunato di instaurare un discorso diretto con il pubblico, per far sì che legga i miei pensieri, portando in luce memorie fisiche ed emotive attraverso una gestualità muscolare. «Wave», di cui presento la prima tappa di lavoro, è un concerto coreografico pensato per essere goduto dalla scena, gli spettatori saranno immersi nella performance invece che davanti ad essa, passando da un’esperienza intima a una visione più distante, dentro un flusso di azioni in trio, scandito da brani originali, dal vivo.
*Artista associata al Festival comunicare