Corriere della Sera

La MotoGp di papà Cal: «Mia figlia mi fa volare»

Crutchlow nella sua Silverston­e: «Sono un pilota all’antica, felice tra famiglia e motori»

- Daniele Sparisci

DAL NOSTRO INVIATO

Palloncini, bambole, puzzle colorati, ceste piene di giochi, caschi e guanti. Un viavai interminab­ile di gente. «Scusa qui è un caos, ma la dovevamo fare proprio oggi l’intervista?». Il motorhome di Cal Crutchlow sembra un asilo nido, la piccola Willow gioca di fuori con la mamma. Il papà ieri ha salutato il pubblico di casa con un giro fulminante per dire che qui Marquez, Rossi & co. dovranno vedersela con lui. CC35 è il motociclis­ta britannico più veloce dai tempi di Barry Sheene. Personaggi­o all’antica, cavalca la Honda del team satellite Lcr di Lucio Cecchinell­o: «Ah, le corse di una volta: i piloti arrivavano con il camper, si fumavano una sigaretta in pace e pensavano solo a sfidarsi, io vivrei così». Ma ora è tutto diverso e dopo le due vittorie del 2016 (Brno e Phillip Island) la sua popolarità è schizzata alle stelle.

Questo calore le fa piacere?

«Certo, ma è solo venerdì».

Le brucia non avere ancora vinto quest’anno?

«I miei obiettivi sono sempre alti, voglio vincere ancora. Silverston­e, Misano, Aragon sono piste che mi piacciono».

Sostiene che da quando è diventato papà non sia cambiato nulla, eppure è coinciso con il momento migliore della sua carriera.

«Mia figlia mi spinge a dare più del 100%: a un anno è già pazza per le moto, vorrebbe salirci. Mi diverto un mondo con lei, ma non ho modificato il mio stile, altrimenti avrei cambiato mestiere».

Ma dove trova il tempo per la famiglia?

«È un equilibrio delicato. Tutti i giorni mi ritaglio dei momenti speciali da trascorrer­e con Lucy (la moglie, ndr) e Willow. I week end di gara poi sono stressanti, la cosa più bella è tornare da loro nel motorhome».

Come se la cava con pannolini e pappe?

«Benissimo, non capisco i padri che delegano tutto alle donne. Io mi sveglio la notte per far riaddormen­tare Willow o per cambiarla. Sono cose naturali, è la vita. Anche se pochi qui dentro capiscono».

Perché?

«Perché tanti piloti sono egoisti, pensano di non avere il tempo da dedicare a una donna e a mettere su famiglia. (Getty) Magari vinceranno più di me, ma non sanno che cosa si perdono».

Torniamo alle moto: pronostico per il Mondiale?

Mi sveglio la notte e cambio la mia Willow. Che problema c’è? Tanti miei colleghi non sanno cosa si perdono... Le vittorie? Sento che torneranno presto

«Marquez, è il più forte».

E Valentino?

«È incredibil­e, a 38 anni fa numeri pazzeschi. Mi chiedo dove trovi velocità e motivazion­i».

Dovizioso l’ha sorpresa?

«No, è sempre stato veloce. Siamo stati compagni di squadra e siamo diventati amici, Dovi mi “ama” ancora per le belle battaglie del passato».

Quando non guida la moto va in bici con Mark Cavendish: da dove nasce questa passione?

«Ce l’ho da sempre: pedalo 800 km a settimana. Mark è il mio migliore amico ma che disastro uscire insieme. Discutiamo per ore su chi farebbe meglio nello sport dell’altro. Vorrebbe correre in moto, non è male, ma sono convinto che io sarei più bravo come ciclista di quanto lo sarebbe lui come motociclis­ta».

 ??  ?? British style Cal Crutchlow è nato il 29 ottobre 1985 a Coventry in Inghilterr­a. Corre con la Honda del team Lcr. Ha corso anche con Yamaha e Ducati
British style Cal Crutchlow è nato il 29 ottobre 1985 a Coventry in Inghilterr­a. Corre con la Honda del team Lcr. Ha corso anche con Yamaha e Ducati

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