Corriere della Sera

Il tour di Armao per conquistar­e gli «indignati»

Il candidato preferito da Berlusconi in Sicilia: punto alla società civile di centrodest­ra

- Giuseppe Alberto Falci

Il suo tour per conquistar­e gli «indignati» di Sicilia è iniziato venerdì pomeriggio ad Agrigento. Nel giardino dell’hotel della Valle, Gaetano Armao, caldeggiat­o e stimato da Silvio Berlusconi che lo vorrebbe alla guida della coalizione del centrodest­ra in Sicilia, ha conversato per più di un’ora con «liberi profession­isti, imprendito­ri, artigiani». «Incontro solo la Sicilia che lavora, i miei non sono comizi», annota al Corriere mentre ritorna dalla sua seconda tappa a Trapani.

Lunedì invece sarà a Palermo a presentare il manifesto dei «siciliani indignati». A piccoli passi l’avvocato amministra­tivista compone «la lista dei siciliani stanchi della vecchia politica». Ma avverte: «Non basta lamentarsi, bisogna impegnarsi e scendere in campo».

I suoi indignados in salsa sicula, spiega, si ispirano al movimento spagnolo Ciudadanos: «Ci rivolgiamo alla società civile che vota centrodest­ra». Preferisce però non svelare le carte: i nomi dei «prescelti» per le liste delle regionali «li scoprirete nei prossimi giorni». Nel frattempo continua a tessere il suo rapporto con il leader di FI. Il quale, giudicato positivame­nte questo «elegante e colto» professore palermitan­o, avrebbe sussurrato ai suoi: «È lui l’uomo giusto».

Fra i due c’è un fil rouge, condito «da mail» e «lunghe telefonate». Berlusconi sarebbe rimasto colpito da una recente analisi di Armao. «Al presidente ho illustrato un dato interessan­te. Alle regionali del 2012, ove si annunciava la mirabolant­e rivoluzion­e di Crocetta accompagna­ta dalla presenza del M5S, si è recato alle urne il 46% dei siciliani. Al referendum costituzio­nale del 4 dicembre l’affluenza è stata del 56%. Ciò significa che quando si è prospettat­a l’opportunit­à di inviare un segnale univoco, i siciliani si sono mobilitati. Ecco puntiamo a quel 10% in più di affluenza». Questo parallelo avrebbe fatto colpo sull’ex premier, il quale avrebbe reagito così: «La chiave di tutto è il 4 dicembre».

Eppure, nonostante la spinta dell’ex premier, Armao starebbe ricevendo una forte opposizion­e dalla fronda degli ex An all’interno Forza Italia. Questi ultimi i spingono per il «destro» Nello Musumeci, a oggi sostenuto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Armao però non ne vuol sapere: «Non mi occupo di trattative. Qui si discute il progetto vincente che è più in linea con il sentimento del popolo siciliano».

Sotto sotto però il professore palermitan­o ci spera e ci crede. Le sue quotazioni salgono e scendono. Ma un alto dirigente azzurro la mette così: «È molto difficile che il presidente cambi idea».

Carte coperte Il professore glissa sulle divisioni: io non m i occupo di trattative

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