Toti, il libro di Renzi e la lite sul festival Dopo le proteste l’ex premier rinuncia
Il sindaco di Sarzana fissa l’incontro durante la kermesse. Il governatore: doppia morale
La Liguria non porta bene a Matteo Renzi. Non ancora smaltita la rabbia per le sconfitte politiche accusate negli ultimi due anni (dalla Regione a Genova e La Spezia, passando per Savona, tutte passate a guida centrodestra), ieri il segretario del Pd ha dovuto ricorrere a un elegante dietrofront per evitare che una delle tante presentazioni del suo ultimo libro provocasse un clamoroso scontro politico.
Perché la Regione non aveva per nulla gradito che il sindaco di Sarzana, Alessio Cavarra, di estrazione dem, avesse inserito sua sponte l’appuntamento con Renzi (sabato 2 settembre alla Cittadella) nel bel mezzo, ma formalmente al di fuori del cartellone ufficiale, degli eventi del seguitissimo Festival della Mente. Manifestazione di carattere scientifico-culturale che richiamerà in riva al Magra dall’1 al 3 settembre non meno di 40 mila persone Giovanni Toti e che va in scena grazie al sostegno del Comune e di Fondazione Carispezia e con il patrocinio proprio dell’amministrazione regionale. «Se Renzi vuole presentare il suo libro a Sarzana (visto che l’anno prossimo si vota) — ha tuonato il governatore Giovanni Toti — liberissimo di farlo. Ma non a spese del contribuente ligure. E non in una manifestazione che è di tutti, non dei soli dirigenti del Partito democratico». E dal suo assessore Giacomo Giampedrone è partito l’altolà: «Il ritiro del patrocinio e del logo della Regione è il minimo».
A quel punto la polemica è deflagrata. Il sindaco, che pure aveva inviato lettere di invito alla presentazione del libro definendola un’occasione «per affiancare all’approfondimento del Festival anche temi di attualità», si è visto con le spalle al muro. Anche perché nel frattempo dagli organizzatori della rassegna arrivava una presa di distanza cortese e pacata ma ferma. «Tale evento — l’incontro con Renzi, ndr — non rientra nel programma del Festival della Mente, è estraneo ai contenuti del medesimo e i relativi costi esulano dal budget della manifestazione».
Non appena avuto sentore del caso che stava montando sui social, è stato lo stesso Renzi a telefonare a Cavarra per concordare l’annullamento della presentazione di Avanti, rinviandola a data da destinarsi.
«Abbiamo preso questa decisione — spiega il sindaco — per tutelare l’immagine di Sarzana e non alimentare polemiche pretestuose. Rimane l’amarezza per la figuraccia della Regione Liguria: c’è da domandarsi a chi possa far paura la presentazione di un libro o le idee in esso contenute». Cavarra accusa l’assessore regionale Giampedrone di aver minacciato un provvedimento, la revoca del patrocinio, «incredibile e senza precedenti».
Ma Toti, che solo pochi giorni fa aveva incassato dal Pd ligure le critiche per aver sponsorizzato lo show itinerante di Paolo Del Debbio, rilancia attaccando: «L’epoca della doppia morale è finita. Cari amici del Pd, smettete di considerare la Liguria e l’Italia come una cosa vostra». Quanto a Renzi, chiude il governatore, «venga pure in Liguria a presentare il suo libro. Gliela pago io la sala, ma eviti di rimanere vittima ancora una volta dei pasticci dei suoi dirigenti liguri».
Se Renzi vuole presentare il suo libro a Sarzana liberissimo di farlo. Ma non a spese del contribuente ligure. E non in una manifestazione che è di tutti e non del Pd