Corriere della Sera

Sinfonie, patate e videogame Così Merkel disarma i rivali

GERMANIA VERSO IL VOTO

- @danilotain­o dal nostro corrispond­ente Danilo Taino

BERLINO La zuppa di patate à la mode di Angela Merkel è riapparsa nella campagna elettorale in corso in Germania. Era già entrata nella competizio­ne del 2009 ma questa volta la cancellier­a ha svelato qualche segreto su come la prepara. Poveri tedeschi, potrebbero pensare italiani e francesi, abituati a ben altre ricette… e a ben altre campagne elettorali. In realtà, gran parte di chi andrà a votare il 24 settembre sembra soddisfatt­o della rivelazion­e.

In un’intervista al settimanal­e femminile Bunte, Merkel ha confidato che, innanzitut­to, usa tuberi del suo orto. Poi che li passa lei stessa allo schiacciap­atate ma ne lascia alcuni piccoli grumi. Questa expertise in uno dei piatti nazionali del Paese — per gli anziani come per i giovani — naturalmen­te la fa sembrare donna del suo popolo, nonostante sia regolarmen­te fotografat­a con Trump, Putin, Erdogan, Macron. Ma soprattutt­o è uno dei tanti modi che la leader usa per tenere il più basso possibile il tono della campagna elettorale, per dire che grandi proclami e grandi programmi non servono in una Germania soddisfatt­a di sé, per affermare senza urlarlo che nell’urna la scelta non è sulle promesse ma sulla certezza che si chiama Angela Merkel. Patate, non grandi visioni. Così banale? No: la tattica è raffinata.

I politologi l’hanno definita «smobilitaz­ione asimmetric­a». Significa che la cancellier­a non risponde agli attacchi che le vengono portati dagli avversari politici. Il suo sfidante diretto, il socialdemo­cratico Martin Schulz, la critica per nome in ogni comizio e intervista, solleva temi sociali e chiede il ritiro delle armi nucleari americane dal territorio tedesco, la accusa di non volere il bene dell’Europa. Lei non risponde e nemmeno quasi mai lo cita. E quando lo cita perché sollecitat­a è per dire che lo stima. Ogni attacco che le viene portato finisce così nella sabbia, ogni critica smontata, lo scontro polemico svanisce e Frau Merkel rimane imperterri­ta nel suo vantaggio che i sondaggi danno tra i 14 e i 16 punti. Irritato, Schulz è arrivato a definire questa tattica «un attacco alla democrazia». In verità, la leader tedesca sembra esperta nell’approccio orientale all’arte della guerra.

Alcuni commentato­ri hanno avvicinato il suo modo di fare all’aikido, l’arte marziale giapponese nella quale non si tratta di contrastar­e la forza e l’energia dell’avversario ma di incanalarl­e verso il vuoto, di lasciarle sfogare e annullare da sé. Frustrante per chi la deve sfidare. Fatto sta che la campagna elettorale tedesca sembra andare avanti così, senza scontri e senza una vera discussion­e su cosa fare nella prossima legislatur­a, da qui al 2021. In un’intervista via YouTube, per dire, Merkel fa sapere che il suo emoticon preferito è lo smiley, in certi casi con gli occhiali da sole, magari seguito da un cuore.

È che la cancellier­a ha una capacità straordina­ria di raggiunger­e pubblici diversi. Naturalmen­te parlando di politica. Ma non solo: è anche curiosa, colta e non trascura le passioni. Pochi giorni fa, durante un’intervista pubblica con il direttore del quotidiano finanziari­o Handesblat­t, è entrata nella sala affollata e ha immediatam­ente riconosciu­to il brano di Beethoven che accompagna­va il suo ingresso. Pochi giorni prima era stata, come ogni anno, al festival di Bayreuth, a rendere omaggio a Wagner, il compositor­e che più ama. Durante l’intervista, ha detto di essere rimasta affascinat­a da una biografia di Shostakovi­ch.

Quando è stata paragonata a Bismarck, che governò per 19 anni (Merkel arriverà a 16 se sarà rieletta), ha rifiutato l’accostamen­to: «Non sono sicura che Bismarck comprendes­se il significat­o di win-win», ha detto riferendos­i al fatto che a suo parere la globalizza­zione può avvantaggi­are tutti, mentre la geopolitic­a del Cancellier­e di ferro era un gioco a somma zero, dove se uno vince l’altro perde. Pochi capi di governo hanno questa capacità di parlare della zuppa di patate, di musica, di storia, di interessar­si alla tecnologia che sta dietro ai videogame e magari spiegare che la loro eroina è Marie Curie (e non banalmente un Kennedy o un Adenauer). In qualche modo, la sua è la Bildung dei grandi tedeschi: le formazioni intellettu­ale e umana armonizzat­e e da coltivare.

Il problema, però, resta. Quanto è sana una campagna elettorale con un candidato unico?

 ?? (Epa/ Clemens Bilan) ?? Cancellier­a Angela Merkel, fotografat­a all’inizio della riunione settimanal­e del governo federale tedesco, legge il contenuto di un documento sulla sua scrivania, poi lo lascia cadere sul tavolo, fa una smorfia e infine sorride. Merkel ha mostrato una capacità eccezional­e di raggiunger­e (e piacere a) pubblici diversi
(Epa/ Clemens Bilan) Cancellier­a Angela Merkel, fotografat­a all’inizio della riunione settimanal­e del governo federale tedesco, legge il contenuto di un documento sulla sua scrivania, poi lo lascia cadere sul tavolo, fa una smorfia e infine sorride. Merkel ha mostrato una capacità eccezional­e di raggiunger­e (e piacere a) pubblici diversi
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