Il principe ambientalista e il primo parco ornitologico d’Italia
Morto Antonello Ruffo di Calabria, il nobile visionario che nella sua tenuta ospitava Flaiano, Sciascia e Campanile
Con i 470 ettari di terreno in quel di Paliano ricevuti in dote dal padre Fulco, l’asso dell’aviazione, negli anni Settanta realizzò il primo parco ornitologico italiano a cui si dedicò con profonda passione naturalista, ed è per questo che Antonello Ruffo di Calabria, scomparso tre giorni fa all’età di 87 anni, era conosciuto e verrà ricordato come il principe ambientalista: un gene di famiglia, considerato che Fulco Pratesi, fondatore del Wwf, è suo cugino di secondo grado, con un bisnonno in comune.
Fratello maggiore di Paola di Liegi, eccentrico e anticonformista, sposato nel 1961 con Rosa Maria Tasca d’Almerita, cinque figli (Covella, Lucio, Domitilla, Claudia e Valentina), viaggiatore curioso e infaticabile, fu il primo aristocratico a recarsi a Cuba dopo la rivoluzione per conoscere Fidel Castro che, per ricambiare, gli inviò in dono una serie di pregiati esemplari pennuti da inserire nell’oasi della Selva di Paliano, nel cuore della Ciociaria, dove andavano in cerca di ispirazione e quiete moltissimi artisti e intellettuali suoi amici, tra cui Sandro Penna, Ennio Flaiano, Achille Campanile, Leonardo Sciascia e Tonino Guerra.
Tra stagni e boschi Ruffo di Calabria, grande appassionato di treni a vapore, fece costruire anche una ferrovia privata con dei veri convogli, che compaiono nella scena finale del film «Non ci resta che piangere» con Benigni e Troisi, ambientata nella tenuta principesca, dimora fissa di struzzi e fenicotteri rosa.
«Da ragazzi eravamo spesso insieme, anche se io ero più piccolo» ricorda Fulco Pratesi. «Lui però aveva molto più successo di me con le ragazze. Quando ha creato il parco ornitologico ne sono stato entusiasta e insieme l’abbiamo difeso dalle incursioni dei bracconieri. Che gioia quando ha reintrodotto il pollo sultano, uno dei miei uccelli preferiti, piume azzurre e becco rosso, che vive nei canneti e che per gli antichi romani era il tutore dell’onestà coniugale: secondo la leggenda, in caso di tradimenti, ne moriva di dispiacere. Anzi Antonello mi aveva ribattezzato proprio così, “Fulco pollo sultano”, perché sono sempre stato un tipo fedelissimo, più di cinquant’anni con la stessa moglie».
A Cuba Fratello di Paola di Liegi. Fu il primo aristocratico a visitare la Cuba rivoluzionaria