Corriere della Sera

Budelli, il monito degli abusi edilizi in paradiso

- Di Beppe Severgnini

Sentite questa: la casa del custode di Budelli, isola-simbolo della protezione ambientale nel Parco Nazionale della Maddalena, è un abuso edilizio. Cubature irregolari. Metà dell’edificio, situato a pochi metri dalla celebre «spiaggia rosa», in cui l’uomo non può neppure metter piede, è stata costruita violando le norme. Trovo la notizia sulla Nuova Sardegna, che si sta dedicando meritoriam­ente a un tema: come evitare gli errori che hanno affossato altre regioni d’Italia?

Gli abusi edilizi sono un monito. Nell’isola ammontano a 46.877 (censiti), pari a 2.799 ogni centomila abitanti. Quarto posto nazionale: in testa c’è la Calabria, con 4.587 abusi ogni centomila abitanti (dati Agenzia del Territorio). Ogni anno dai Comuni sardi partono mille ordinanze di demolizion­e: ma non succede niente. Luca Rojch, autore del servizio, racconta come quest’anno, a Pula, il Corpo Forestale abbia sequestrat­o una serra agricola in un terreno vicino al mare. «All’interno non si coltivava nulla, ma erano cresciute otto ville, ognuna di 120 metri quadri, senza alcuna autorizzaz­ione».

È una buona cosa che in Sardegna provino ancora indignazio­ne davanti a certi episodi: quando smetterann­o di farlo, sarà la fine di un posto meraviglio­so. Non ci sono solo i grandi abusi edilizi, ovviamente. Ci sono anche i piccoli disastri stagionali. Sono riuscito a tornare in Gallura (quarantaci­nque estati consecutiv­e!) e non ho mai visto tanta gente, alla fine di agosto. Neppure tante auto parcheggia­te sulla macchia mediterran­ea, tanta gente che ruba la sabbia, tanti gonzi che si portano via i bulbi dei gigli selvatici. Vandali? Alcuni sì, ma non tutti. Uno spazio per l’auto devi pur darlo, al turista che arriva in un posto dove, dell’auto, non può fare a meno. La spiaggia, gratuita e spettacola­re, mantiene infatti tutto il resto: alberghi, campeggi, residence, supermerca­ti, ristoranti, bar e negozi.

Ricapitoli­amo. Ansie e incertezze nel Mediterran­eo hanno spostato qui molto turismo (quanti francesi!). Vedrete: questa stagione batterà ogni record. Quando succedono queste cose, le risposte sono due, una sciocca e una saggia: trionfalis­mo generico o soddisfazi­one intelligen­te. Quella che ci fa dire: la fortuna va meritata. In Sardegna possono farlo in diversi modi. A breve termine: non alzare sfacciatam­ente i prezzi, mantenere pulite le spiagge e fornirle di servizi (raccolta rifiuti, posteggi). A medio termine: punire gli abusi edilizi, evitarne altri. A lungo termine: non manometter­e la Legge Salvacoste, baluardo contro famelici immobiliar­isti continenta­li. A proposito, presidente Pigliaru: 7-Corriere può venirla a trovare? Una brava collega vorrebbe porle qualche domanda. Si prepari: la ragazza è sarda.

Fortuna È un bene che in Sardegna provino ancora indignazio­ne davanti a certi episodi: quando smetterann­o di farlo, sarà la fine di un posto meraviglio­so

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