Napoli, una notte fra la kryptonite e il caso Reina
Al San Paolo l’Atalanta che l’anno scorso vinse due volte. Il portiere vuole andarsene
L’anno scorso l’Atalanta è stata la kryptonite del Napoli. All’andata in casa vinse 1-0 con un gol di Petagna: fu il match che salvò il posto a Gasperini, inaugurò la linea verde dei Caldara e Gagliardini e avviò la grande stagione nerazzurra; poi al San Paolo passò 2-0 con doppietta di Caldara.
Sei punti su sei bastano per concludere che il tecnico nerazzurro sa benissimo come ingarbugliare il sistema di gioco di Sarri attraverso due principi: 1. l’intensità del pressing e la marcatura uno contro uno in mediana per impastare il fraseggio stretto azzurro; 2. la ripartenza rapida per smascherare eventuali difetti di posizionamento della linea difensiva. Perciò, anche se un anno è sempre diverso dall’altro e se l’opinione di molti è che la Dea non saprà ripetere gli exploit passati, questa resta una imperdibile sfida fra due grandi pensatori di calcio.
Senz’altro il Napoli ci arriva meglio. Il suo inizio stagione è stato notevole per risultati e gioco, mentre l’Atalanta ha perso all’esordio con la Roma, pur non meritandolo. «Abbiamo tenuto testa alla Roma, e il Napoli è sul suo stesso livello», dice Gasperini fiducioso. Sarri invece non dice niente, visto che il club di De Laurentiis continua a praticare in Italia quel silenzio stampa che invece gli viene impedito in Europa. È immaginabile però che consideri già dimenticata la performance del playoff di Champions con il Nizza e che abbia liquidato con un’alzata di spalle i complimenti di Guardiola che ha definito il Napoli una delle tre migliori squadre del continente: il viaggio è ancora troppo lungo e impegnativo per perdersi in chiacchiere che lui non ama.
Di Sarri si immagina anche che non sia contento del caso Reina, la nuvola che sta guastando il clima altrimenti sereno di Napoli. Il portiere spagnolo vorrebbe andarsene, attirato dal Psg e tentato dall’idea di far pagare a De Laurentiis, con il quale non ha più rapporti, il mancato rinnovo di contratto e alcune frasi dette su di lui nei mesi scorsi. Il problema del Napoli, a quattro giorni alla fine del mercato, è la difficoltà a trovare un sostituto dello stesso livello. Non è una bella situazione: il malumore di Pepe ha irritato alcuni compagni che avrebbero rinunciato a loro volta a offerte interessanti per una sorta di «patto scudetto» che ora invece vedrebbero tradito proprio dal loro capo spirituale. Oggi quella che teoricamente potrebbe essere l’ultima partita di Reina in azzurro dirà anche come la pensa il San Paolo sulle inquietudini del suo idolo. La vicenda è in divenire, ma non era di questo che il sarrismo aveva bisogno in questi giorni che parevano perfetti.