Corriere della Sera

Ventura tra convocati e ansia per la Spagna

- Alessandro Bocci

La lunga vigilia di Spagna-Italia, in programma il 2 settembre alle 20.45 allo stadio Santiago Bernabeu, è cominciata. Gian Piero Ventura ha convocato 25 giocatori per lo spareggio Mondiale. A Madrid, così come tre giorni più tardi a Reggio Emilia contro Israele, bisogna vincere, altrimenti l’unica via per andare in Russia nel 2018 diventa la ghigliotti­na dei playoff. Nella lista, al netto degli infortunat­i, l’unica vera novità è il ritorno di Mattia Perin a distanza di dieci mesi dall’infortunio al posto di Scuffet. Il c.t., nel momento cruciale, è andato sul sicuro, chiamando anche quei giocatori reduci da un’estate complicata per via del mercato e tenuti lungamente sul filo: Bernardesc­hi e soprattutt­o il ribelle Spinazzola (fuori invece De Sciglio). La buona notizia, alla luce dell’infortunio di Marchisio, è il recupero di Montolivo, che ha smaltito a tempo di record un affaticame­nto muscolare ed è pronto a giocare con il Milan contro il Cagliari. Un centrocamp­ista in più servirà. Stasera, dopo le partite, il gruppo si ritroverà a Coverciano e da domani gli azzurri cominceran­no le prove tattiche alternate alle lezioni video. Tutto è pronto per la rincorsa alla Spagna, che ha i nostri stessi punti nel girone (16), ma una differenza reti migliore (+4). Madrid è pronta ad accoglierc­i in uno stadio esaurito già da fine luglio. Molti i dubbi che accompagna­no l’allenatore azzurro, dalla condizione fisica al sistema di gioco: il 3-5-2 sta stretto a Insigne, il nostro giocatore più in forma. L’alternativ­a è il 3-4-3, già sperimenta­to a novembre in amichevole con la Germania, che esalterebb­e il napoletano ma potrebbe spingere in panchina Immobile. E poi da verificare le condizioni di Verratti, dopo un’estate turbolenta tra Parigi e il desiderio di Barcellona e la BBC dopo il divorzio di Bonucci dalla Juventus. Tutti motivi che complicano il lavoro del tecnico, fresco di rinnovo sino all’Europeo itinerante del 2020 e creano ansia a una Nazionale che non perde nelle qualificaz­ioni da 56 partite: l’ultima sconfitta nel settembre 2006 al Parco dei Principi con la Francia dopo il Mondiale tedesco. In panchina c’era Donadoni. Ventura tocca ferro.

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