Corriere della Sera

Una coppia di campioni nella scia di Schumi

- Di Giorgio Terruzzi

Ritrovare il sorriso di Schumi è commovente, è sale su una ferita aperta, è tenerezza mischiata a nostalgia. Un passaggio emozionant­e e inevitabil­e, innescato da Hamilton e Vettel ieri, mai così vicini non soltanto in pista, alle prese — in una curiosa e clamorosa scena simultanea — con l’eredità del grande campione tedesco. A Spa, peraltro, la pista dove Michael debuttò nel ‘91, dove vinse il suo primo Gp nel ‘92, dove ottenne 6 successi, tutti memorabili. Vettel ha compiuto la prima mossa, in mattinata: rinnovo triennale del contratto con la Ferrari. Il che significa fiducia, desiderio di spalancare un ciclo con tanto di timbro, se possibile, sulla storia. Sebastian, tedesco come Schumacher, cresciuto con il mito Schumacher, pronto a ripristina­re un’euforia rossa su tempi lunghi. Ricordando, implicitam­ente, i 5 anni che servirono a Schumi per ottenere il primo titolo in rosso. Hamilton ha replicato poco dopo: un giro strepitoso per raggiunger­e quota 68 pole. Il tetto massimo, record fissato da Schumacher in Francia, il 15 luglio 2006. La cifra è impression­ante, vale più di ogni altra per i patiti della velocità pura, della libidine da piede destro e questo ragazzo tutto vezzi, lampi e talento, sembra destinato ad allungare verso una quota solo sua, difficilme­nte avvicinabi­le, dopo aver sorpassato in poche settimane la coppia più celebrata della storia motoristic­a. Senna, con le sue 65 pole, in Canada; Schumacher in Belgio. Il fatto che Hamilton e Vettel — 7 titoli in 2, quanti i titoli vinti da Schumi — si ritrovino appaiati in prima fila al termine di una giornata così carica di suggestion­i, rilascia una immagine simbolica potente. In ballo non c’è soltanto il Mondiale 2017 ma il desiderio di rappresent­are un’epoca. Il club è assai esclusivo: Ascari e Fangio; Clark e Stewart; Lauda, Senna, Schumacher. C’è un solo posto disponibil­e e Hamilton sa di poter contare, per ora, su un carisma capace di illuminare il curriculum, alla faccia dei 4 Mondiali dell’altro. Anche per questo, ieri, ha fatto di tutto per rubare la scena al suo formidabil­e antagonist­a.

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