MEDICI SENZA CAMICE ALL’ALZHEIMER FEST
AGavirate, sul Lago di Varese, nei primi tre giorni di settembre, si terrà l’Alzheimer Fest (www.alzheimerfest.it), una celebrazione rispettosa e festosa delle persone affette da demenza, un’occasione per offrire momenti di gioia, ma anche informazioni su come convivere con la malattia. In quei giorni una parte significativa della medicina italiana, da quella che si occupa di ricerca di base a quella che lavora nella clinica, sarà al Lido a disposizione di chi vorrà porre domande e ricevere informazioni. Nello slogan dell’evento è scritto “medici senza camici”, perché il contatto sarà diretto, senza mediazioni formali. Si terranno anche dibattiti per presentare le novità nel campo della cura delle demenze. Sarà utilizzata una lingua comprensibile. E il “medicalese” sarà sostituito da altre forme di comunicazione (che vedrà anche i malati protagonisti): musica, poesia, arte, teatro, cinema, cucina.
Tutti invitati: sani e meno sani. In primis le persone con demenza e le loro famiglie, da sole o riunite in associazioni. Non saranno chiesti biglietti di accesso, perché più persone amiche interverranno, più la festa riuscirà piacevole e intensa. Anche i tanti momenti di svago hanno un significato terapeutico; faranno sentire a tutti che la malattia non rende cittadini di serie B. Questo aspetto è molto importante per chi soffre, perché così si rende conto di poter ancora ricevere (e regalare) stimoli positivi, che lasciano il segno.
Tutto l’opposto della condizione di solitudine dolorosa che spesso caratterizza la giornata degli ammalati. Così anche la famiglia potrà sperimentare che la sua “giornata di 36 ore” può essere diversa da come viene normalmente vissuta. La Festa (www.alzheimerfest.it) ha un’utilità anche per quelli che si dedicano alla cura (medici di famiglia e specialisti, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, terapisti occupazionali, educatori, assistenti sociali, psicologi): la malattia non è una maledizione da vivere come “gestori di un fallimento”, ma un tempo di vita in cui hanno senso anche il gioco, gli affetti, la cultura. Infine la Festa indicherà ai cittadini che la medicina non è una realtà separata, della quale si ha spesso bisogno e contemporaneamente paura. È una parte della vita. Questo è motivo di serenità per tutti. L’Alzheimer Fest vuole proprio essere una festa della serenità, della vitalità. Se così sarà, l’idea un po’ pazza di una festa di settembre sul Lago di Varese, invece che di ottobre in Baviera, avrà raggiunto il suo scopo.