La sofferenza di due gemelle in una Napoli degradata
Non c’è dubbio che Napoli, quella poliziottesca e quella trash, quella delle discariche e quella dello smercio di droga, grazie al rilancio dei libri di Saviano e le serie tv come Gomorra, viva un momento cinematograficamente ricco, come ai tempi dei primi grandi film di Rosi.
Costante è la rappresentazione di una società che è vittima del peggio delle omologazioni mass mediologiche, preda della volgarità insita nei mezzi di comunicazione, in ostaggio di telefonini e agguati social e tv.
Indivisibili è l’ottimo film di Edoardo De Angelis, che l’anno scorso uscì da Venezia senza premi ma con un grande consenso che non si ripetè nelle sale: scopritelo in seconda visione tv, vale la pena. L’azione si svolge a Castel Volturno, dove due 18enni gemelle quasi siamesi (unite dal lato di un’anca) sono sfruttate come fenomeno da baraccone dal padre, usate nell’exploit di uno stile neo melodico in feste e fiere paesane. Le ragazze si esibiscono come scherzi di natura, finché un chirurgo si dice disposto a operarle per restituirle a una meno redditizia normalità. Iniziano i guai con la famiglia e un po’ anche con la sceneggiatura che diventa spy-action-corruzione stile Riviera, con ricchi e giochi di sesso e d’azzardo sulla barca del peccato.
Dramma del riscatto generazionale, dell’amorale padre padrone, ma anche dello squallore globale in cui le ragazze esibiscono la loro «diversità». Un contesto di abusi di ogni ordine e tipo morale e materiale: questo scenario è molto ben raccontato dall’autore, che sci- vola un po’ sull’acqua ma poi ritrova un doppio finale degno di un grande cinema con un tocco di perversa, poetica sofferenza che fa pensare alla donna scimmia di Ferreri (o a Cronenberg).
Indimenticabili, oltre che indivisibili, le sorelle Angela e Marianna Fontana, davvero impressionanti nella semplicità del diverso anatomico: non a caso si chiamano come le gemelli siamesi di Freaks di Browning.
Indivisibili, di Edoardo de Angelis Sky Cinema 1, ore 21.15