Sicilia, Micari si candida. Il Pd dà l’ok
Ma sul rettore di Palermo anche malumori tra i dem. Crocetta non ci sta e chiede le primarie
A tarda sera, dopo un vertice durato più di tre ore, la segreteria del Pd siciliano dà il via libera alla candidatura «civica» del rettore di Palermo Fabrizio Micari. «È andata bene, si va decisi su Micari», è la sintesi di Davide Faraone, sottosegretario alla Sanità e luogotenente di Matteo Renzi nell’isola. È stata una lunga giornata per il centrosinistra siciliano. Attorno a mezzogiorno Micari, in un noto albergo del capoluogo siciliano, ha sciolto la riserva. «Volevo confermare la mia disponibilità a partecipare a questa competizione e laddove ci saranno i voti a diventare presidente della Regione siciliana», è stato l’incipit del suo intervento. Il rettore, caldeggiato e sostenuto fortemente dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha provato anche a definire i confini della coalizione di centrosinistra, immaginando attorno al suo nome una compagine larga, che includa i centristi di Angelino Alfano e i bersaniani di Mdp. E se quest’ultimi dovessero «strappare» e candidare Claudio Fava, Micari non si preoccuperebbe. Anzi, ha chiosato, «vado avanti comunque».
Eppure nonostante il sì deciso da parte della segreteria regionale dei democrat, chi ha preso parte al caminetto racconta di mugugni e malumori su Micari. Il motivo? Un alto dirigente confida: «Ha convocato la conferenza stampa prima che ci riunissimo? Se questo è il buongiorno».
Nel corso del vertice Beppe Lumia avrebbe sollevato il nodo Crocetta. Da giorni il presidente della Regione minaccia di correre da solo e candidarsi. Non a caso il senatore del Pd ha rilanciato lo strumento delle primarie, per evitare il rischio di rottura con Crocetta. D’altro canto, si è fatto notare una cosa: «Con Crocetta non si vince, ma può farci perdere». Da quel momento il tenore degli interventi si sarebbe orientato verso un sì a Micari seguito da un tentativo di ricucitura con l’inquilino di palazzo d’Orleans. È circolata l’ipotesi di un ticket Micari-Crocetta. Scenario subito respinto da parte del diretto interessato: «Non esiste proprio. Non c’è alternativa alle primarie. Crocetta presidente e Micari vice sì, viceversa no».
Adesso l’ultima parola spetterà alla direzione regionale dei democrat, che dovrà ratificare la candidatura del rettore e soprattutto, cosa non certo facile, trovare una soluzione sul caso Crocetta. Ma dalle parti del Nazareno si escludono le primarie: «Il nostro candidato è Micari e comunque non ci sarebbero i tempi tecnici per farle». Non a caso a tarda sera la segreteria regionale del Pd diffonde una nota che recita così: «Dal gruppo dirigente del Pd è emerso un sostanziale apprezzamento alla candidatura del rettore Fabrizio Micari». Cui segue un passaggio di apertura nei confronti di Crocetta: «Nei prossimi giorni avvieremo un confronto soprattutto tendente a non disperdere il lavoro degli ultimi anni, che coinvolga anche il governatore Crocetta, il cui contributo consideriamo utile e importante per la definizione del progetto politico». Puntare su Micari, ma non rompere con Crocetta, è il comandamento dei vertici del Pd. Nel frattempo Angelino Alfano non rompe gli indugi. Ma, assicurano fonti di Ap, «nei prossimi giorni ci riuniremo e incontreremo Micari».
I centristi Alfano per ora non scopre le carte: «Incontreremo Micari nei prossimi giorni»