I rimandati tornano in classe
Esami di riparazione per il 22,7% degli studenti (più dell’anno scorso) In ripetizioni si spendono fino a 27 euro l’ora
Uno studente su quattro quest’estate l’ha passata sui libri. O almeno avrebbe dovuto: sono infatti il 22,7 per cento i ragazzi e le ragazze che a giugno hanno avuto il «giudizio sospeso», in altre parole sono stati rimandati a settembre. O a fine agosto, visto che la legge consiglia le scuole di terminare entro la fine del mese le prove di ammissione all’anno successivo per chi ha un «debito».
Quest’anno i rimandati sono aumentati, di poco, lo 0,4 per cento, ma pur sempre aumentati: 27,2 ai Tecnici, 24,9 nei Professionali e 19,2 nei Licei. Quanti saranno riusciti a recuperare si saprà nelle prossime settimane — ogni scuola sceglie la data degli esami e la modalità — ma statisticamente poco più della metà ce la farà a raggiungere la meta della promozione tardiva. Per gli altri — soprattutto per chi ha tre materie da recuperare — si tratterà di ripetere l’anno.
L’estate sui libri, oltre a conluppato dizionare le vacanze di tutta la famiglia, si porta dietro un indotto che secondo uno studio dello scorso anno si aggira complessivamente sugli 800 milioni di euro rigorosamente in nero di lezioni private in città o sotto l’ombrellone: le più costose sarebbero greco e matematica (18-27 euro l’ora) le città più care Milano e Bologna. In realtà quando nel 2007 furono reintrodotti gli esami di riparazione, l’idea di fondo era che fosse la scuola stessa a organizzare corsi di recupero durante l’anno e poi nel mese di giugno: le scuole più o meno lo fanno, ma spesso le ore e le risorse non sono sufficienti e si è tornati alle lezioni a pagamento. Negli anni si è svi- anche un mercato online di lezioni e piattaforme di «pronto soccorso» scolastico. A dieci anni dalla reintroduzione — voluta soprattutto contro le promozioni facili e la scuola poco meritocratica — sarebbe il momento di fare un bilancio sugli esami di recupero, considerando che le difficoltà maggiori i ragazzi le incontrano nel primo anno delle scuole superiori: dalle scuole medie escono tutti promossi (99,8 per cento quest’anno) e con le idee confuse sul proprio curriculum scolastico. E alle superiori si perde uno studente su tre, che non arriva in regola al quinto anno.
Oltre al sistema del ripasso a fine anno, per aiutare i ragazzi che sono rimasti indietro alcuni sistemi scolastici — a partire da quello cinese — stanno sperimentando con risultati buoni quello delle ripetizioni modulari: alla fine di ogni parte del programma chi non è preparato deve mettersi in pari con lezioni scolastiche extra.