Corriere della Sera

«Sulle spiagge tanti furti ma tutto viene archiviato Così indagare è difficile»

- di Andrea Pasqualett­o

Procurator­e Paolo Giovagnoli, da giorni indagate su uno stupro brutale. Altri ne erano stati commessi in passato. Che cosa sta succedendo a Rimini?

«Non vedo un allarme sociale di questo tipo. Mi sembra che tre episodi in due anni non possano essere considerat­i indicatori di un fenomeno particolar­mente significat­ivo. Si tratta di fatti isolati, che vanno naturalmen­te indagati e condannati».

I numeri delle rapine vicino al mare, però, sono eccezional­i: dieci in quattro mesi, oltre a 140 arresti da giugno per spaccio. Lo dicono gli stessi investigat­ori: i predoni delle spiagge esistono e sono pericolosi.

«Stiamo parlando di un altro reato e in effetti qui il problema c’è. Ma si tratta soprattutt­o di ladri isolati, non di bande organizzat­e, che agiscono nell’oscurità di zone come quella di Miramare. L’obiettivo sono le coppiette che si appartano o i turisti che vogliono fare il bagno notturno. Il bottino in genere è esiguo: telefonini, portafogli, pochi spiccioli. Certo, può succedere che qualcuno reagisca, che ci scappi la rissa, che il furto si trasformi in rapina e tutto degeneri».

Come contrastar­e questi crimini?

«Non è semplice e le norme non ci aiutano. Nel senso che è stata introdotta l’archiviazi­one per i furti di particolar­e tenuità e quindi in casi come quelli di cui stavamo parlando non si può procedere. In quelli più gravi, chiarament­e, sì».

La spiaggia di notte è diventata pericolosa, non crede?

«Il problema nasce dal fatto che è difficile controllar­e l’intero litorale. I lidi sono aperti e le persone ci vanno. Anch’io lo facevo quando ero giovane e mi piaceva fare il bagno di mezzanotte. È uno dei piaceri del mare».

Consiglia di rinunciare?

«Bisogna fare i conti con il mondo che cambia. Ai miei tempi non si correvano questi pericoli».

Si parla di stranieri violenti, soprattutt­o gruppi di nordafrica­ni…

«Sì, anche se bisogna sempre fare dei distinguo. Ricordo poi che le aggression­i alle coppiette indifese che cercano momenti di intimità sono sempre esistite e non solo da parte dei cittadini stranieri».

Ci sarebbe un divieto d’ingresso al mare dopo l’una di notte, come la vede?

«Non mi sembra una soluzione. Piuttosto punterei sull’illuminazi­one delle spiagge. Potrebbe essere un deterrente. Ma c’è sempre un rovescio della medaglia».

Quale?

«Viene meno un certo romanticis­mo».

Lidi illuminati «Illuminare le spiagge potrebbe essere un deterrente, anche se è meno romantico» Mi piaceva il bagno di notte, è uno dei piaceri del mare: ma prima era sicuro

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