Corriere della Sera

La sfida verde di Del Boca: «No alla stazione di servizio»

Lo storico 92enne si appella al ministro Franceschi­ni: stanno deturpando le colline piacentine

- Paolo Virtuani @PVirtus

«Enorme», specifica con un filo di voce a causa di una bronchite. «Non grande, scriva enorme. Il mio legame con questa terra è enorme». Il volume della voce di Angelo Del Boca è flebile, ma nel tono delle sue parole si percepisce subito la passione che ha contraddis­tinto la sua vita di partigiano prima, e di giornalist­a e storico poi. Una passione che ora è rivolta a una battaglia che a prima vista potrebbe apparire irrisoria rispetto a quelle che ha combattuto nel corso dei suoi 92 anni: «Ho difeso questa zona dai nazifascis­ti, adesso intendo difenderla da chi la vorrebbe distrugger­e in nome del profitto, da chi non ha rispetto dell’ambiente, dell’arte e della storia».

Il motivo della contesa è la costruzion­e di un distributo­re di carburante con autolavagg­io davanti alla stradina d’ingresso al castello di Lisignano, gioiello che risale al XII secolo, uno dei pochi a mantenere intatto come allora il fossato che circonda il maniero, alimentato dall’acqua limpida del vicino torrente, scavalcato da un ponte levatoio.

Siamo nel Comune di Gazzola, in provincia di Piacenza. Da queste parti 2.235 anni fa si svolse la battaglia della Trebbia tra i cartagines­i di Annibale e le legioni romane nel corso della seconda guerra punica. «Domani il Tar dell’EmiliaRoma­gna si pronuncerà sul nostro ricorso per bloccare la costruzion­e della stazione di servizio a soli 100 metri dal castello», racconta la figlia Alessandra, che assiste e sostiene il padre nella lotta contro quello che ritengono un vero «sfregio» a una zona che negli ultimi tempi ha attirato l’attenzione di molti investitor­i stranieri che hanno acquistato, restaurato e valorizzat­o casali, rocche e alcuni degli altri 125 castelli della provincia.

«Ci appelliamo al ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschi­ni affinché salvi lo straordina­rio paesaggio delle colline piacentine da questo nuovo scempio», aggiunge Del Boca. «Il turismo e il paesaggio sono tra le più importanti fonti di ricchezza dell’Italia. In queste zone sono stati aperti decine di agriturism­i, si sono sviluppate coltivazio­ni attente al rispetto delle tradizioni e della natura. Temiamo che, oltre al pesante impatto ambientale, il distributo­re possa rovinare e inquinare le falde dalle quali stalle e campi attingono l’acqua».

La Soprintend­enza ha però dato il via libera al distributo­re, riconoscen­do la legittimit­à del progetto imprendito­riale. La costruzion­e, che sorge su un terreno agricolo, era stata approvata con una modifica al Piano struttural­e comunale.

«L’impianto doveva sorgere nella zona industrial­e, poi è stato spostato vicino al castello», precisa Alessandra Del Boca. «Abbiamo ricevuto il sostegno di molte persone, preoccupat­e non tanto del castello, che ha resistito a ben altro, ma dalla cecità di amministra­tori che non sanno riconoscer­e i tesori che ci circondano. Se proprio non si può fare a meno di un distributo­re di benzina in più, basterebbe spostarlo un po’ più in là».

Ho difeso questi territori dai nazifascis­ti, adesso intendo battermi contro chi vorrebbe distrugger­li in nome del profitto

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Gioiello Il castello di Lisignano, davanti al quale dovrebbe sorgere la stazione di servizio
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