Veneto Banca, maximulta da 5,5 milioni agli ex vertici
Maxi multa da 5,48 milioni di euro per gli ex vertici di Veneto Banca, dall’ex ceo fino al 2014 (e poi solo direttore generale, fino al luglio 2015) Vincenzo Consoli agli ultimi due consigli d’amministrazione prima dell’arrivo del Fondo Atlante, ovvero quello presieduto da Flavio Trinca, fino al 2014, e il successivo presieduto prima da Francesco Favotto e poi da Pierluigi Bolla. La sanzione da parte dell’authority presieduta da Giuseppe Vegas era attesa ed era stata preannunciata dallo stesso Vegas nel corso di un’audizione alla Camera. Consob ha accertato che la banca ha tenuto, fra l’altro, «comportamenti irregolari nei finanziamenti concessi per l’acquisto delle azioni di propria emissione» (le cosiddette «baciate»), non si è dotata di «procedure adeguate in materia di pricing» per le sue stesse azioni — che furono collocate a prezzi altissimi per poi azzerarsi già con l’arrivo di Atlante nell’aumento di capitale 2015 — e ha fornito alla Consob, per l’aumento di capitale del 2014, «informazioni rivelatesi non veritiere». A Consoli è stata
applicata la sanzione più pesante dal punto di vista economico, 300 mila euro, mentre per Trinca è stata di 140 mila euro a testa e di 115 mila per Favotto e Bolla. In totale sono 36 i soggetti multati, compresi i due collegi sindacali e alcuni manager della ex popolare di Montebelluna. In solido è stata multata la banca, per 4,145 milioni. Ma l’istituto ha ricevuto anche una multa come persona giuridica, da 535mila euro totali per la non correttezza delle informazioni relative alla determinazione del prezzo delle azioni dell’istituto e per la «mancata diffusione al pubblico» dell’acquisizione del portafoglio di prestiti ipotecari vitalizi da Jp Morgan avvenuta la febbraio 2015, nonché alcune altre comunicazioni relative alle operazioni su Ipibi e Bim.
Intanto, proprio su Bim sono attese oggi le offerte vincolanti sul 70% della banca privata rimasta nel perimetro di Veneto Banca in liquidazione da parte dei quattro fondi internazionali che hanno avuto accesso alla data room: Warburg, Attestor, Jc Flowers e Barents Re. Il processo dovrebbe terminare per settembre anche se non ci sono scadenze fisse. Bim, quotata a Piazza Affari e guidata dal ceo Giorgio Girelli, capitalizza ad oggi 194 milioni.