Meno ammonizioni e stop ai simulatori ma la Var spinge al tempo effettivo
Si gioca di più pur giocando meno. Il paradosso è semplice: rispetto alla stagione scorsa, nelle prime due giornate si è allungato il tempo totale delle partite, è calato l’effettivo. Non è tutta colpa della Var, ma la video assistenza arbitrale un’incipartita denza ce l’ha. I numeri sono chiari: si è passati da un recupero medio di 5’39’’ a 6’36’’, quasi un minuto in più. Nulla che non fosse già preventivato. Nel rugby, prima dell’introduzione del Tmo (Television Match Official), un match durava un’ora e 35 minuti, poi è entrato il tempo semi-effettivo. Le gare adesso sono di 2 ore e il cronometro si blocca quando il Tmo (la moviola in campo) si accende.
Se la Var resisterà alle polemiche, lo sbocco naturale sarà proprio il tempo effettivo, già invocato dall’allenatore dell’Inter Spalletti. In Milan-Cagliari si è effettivamente giocato solo per 45’ (dati Lega Calcio). La più striminzita è stata Napoli-Atalanta: 42’34’’. In entrambi i match però la Var è restata muta. Zero interventi, ma la gara di San Siro ha avuto un recupero totale di 10’35’’, quella del San Paolo di 5’34’’. Le lungaggini non sono dunque solo colpa della moviola.
L’applicazione della Var fa discutere, soprattutto perché l’arbitro finisce per non dirigere più. Episodi equivoci (come il fallo di Skriniar su Perotti in Roma-Inter) accendono discussioni, quando sono invece situazioni discrezionali: due arbitri possono valutare in modo diverso. Il ritornello del «servirà tempo» non placherà le polemiche, serve restringere il campo di utilizzo della Var a questioni con una soluzione definitiva. Dovrebbe essere una sentenza inappellabile, non un secondo grado di giudizio dopo l’arbitro in campo.
Si dibatte non solo in serie A, anche in Bundesliga c’è malcontento. L’ex romanista Voeller, ds del Leverkusen, ha tuonato per un fallo non visto sull’azione di un gol: «Così non serve». Il presidente dell’Aia, Nicchi, la vede all’opposto: «C’è gente che fa la moviola alla Var, non si torna indietro». Il c.t. azzurro Ventura è «concettualmente favorevole ma è migliorabile».
Per adesso si tratta comunque di un esperimento. Le decisioni revisionate sono state troppe finora: una ogni 2,2 partite. Però i rigori non sono aumentati (8 come la passata stagione), mentre i cartellini gialli sono crollati dagli 88 di un anno fa ai 70 di oggi. La Var ha cancellato proteste e simulatori, non ha più senso buttarsi in area. Lo sa bene Papadopoulos, difensore greco dell’Amburgo. Dopo essere stato sfiorato da un avversario si è rotolato in terra con le mani al petto. Grazie alla Var l’arbitro ha chiuso la sceneggiata con un cartellino giallo.