Montolivo meglio senza, Gigio mai voluta

Discussioni attorno alla fascia di capitano. Al Milan l’argomento è sempre di moda, quasi più delle coperture finanziarie (a proposito: ieri cda con il presidente Yonghong Li, servito per approvare il preconsuntivo gennaiogiugno 2017). Chi ce l’ha (ed è ben preso dal ruolo), chi l’ha persa e si sente di colpo più leggero e chi in verità non l’ha mai voluta. Si era esercitato sul tema Mino Raiola, tirando per la maglietta il suo assistito Gigio Donnarumma, che di suo aveva appena finito di lodare la personalità di Leo Bonucci (sul cui braccio si è posata la fascia), e non sembrava per nulla uno offeso per non avere ricevuto i gradi. «Ci avevano promesso la fascia di capitano, vogliamo capire», le parole dell’agente, ma forse l’interesse vero era rivolto a smuovere la situazione di Niang, altro assistito di Raiola, desideroso di approdare al Torino e stressato dalle incertezze del mercato. Dopo la vittoria sul Cagliari, Bonucci (che in questa fase di conoscenza reciproca con l’ambiente Milan ha preso molto sul serio il ruolo di «mentore» del gruppo) ha chiuso la storia buttandosi persino troppo avanti: «Auguro a Gigio di diventare il capitano del Milan fra cinque anni quando scadrà il mio contratto». C’è tempo. Intanto, Riccardo Montolivo, liberatosi dal pezzetto di stoffa più pesante del mondo, sembra rinato. Gioca più sereno, contento che le attenzioni ricadano su spalle altrui, e inanella una prestazione convincente dietro l’altra. Il collegamento tra le due circostanze lo ha fatto persino Vincenzo Montella: «Non è un’assurdità pensare che prima finisse per sentirsi il capro espiatorio di tutto l’ambiente, ma probabilmente non sa rispondere con certezza neanche lui». Non farà il capitano, ma è una garanzia assoluta Suso: ieri il suo agente Lucci era a casa Milan e il suo rinnovo (fino al 2021 o 2022) ora è a un passo.

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