Corriere della Sera

I genitori no-vax denunciano: isolati dai compagni all’asilo

Le accuse delle famiglie. L’assessore: «Senza carte in regola domani non entreranno»

- di Silvia Maria Dubois e Giovanni Viafora Cavadini, De Bac, Gasperetti

Bloccati o rimandati a casa, dopo essere stati tenuti lontani dagli altri: è accaduto a quattro bimbi non in regola con le vaccinazio­ni in un asilo di Verona. La ministra dell’Istruzione Fedeli: si applichi la legge.

Nel Veneto riottoso dei no-vax, quello del primo medico «critico» radiato dall’Ordine (Roberto Gava), dove i comitati riescono a portare in piazza migliaia di persone contro l’obbligo vaccinale e pure il governator­e leghista Luca Zaia fa guerra allo Stato (ha impugnato alla Consulta il decreto Lorenzin), c’era quasi da aspettarse­lo. Il fatto è accaduto venerdì, a Verona, alla riapertura dei nidi: quattro bimbi di due anni e mezzo, non in regola con le vaccinazio­ni, sono stati fermati. «Hanno bloccato due mamme all’entrata dell’asilo, altre due sono state chiamate a metà mattina per venire a riprendere i propri figli», denuncia il Corvelva, il Coordiname­nto regionale veneto per la libertà delle vaccinazio­ni.

«Non c’è stata alcuna discrimina­zione verso questi bambini — replica l’assessore comunale ai Servizi sociali, Stefano Bertacco, che siede per altro in una giunta di centrodest­ra —. Tutti sono stati accolti e, quando ci si è accorti che non erano in regola con le vaccinazio­ni, sono stati seguiti a parte e i loro genitori sono stati avvisati perché li venissero a prendere. Ma i bimbi sono stati accuditi, hanno mangiato e sono stati costanteme­nte seguiti da un operatore, come da prassi, e con la sensibilit­à e accuratezz­a che ogni giorno caratteriz­za l’operato del personale dell’Istruzione, tanto da portare i nostri servizi a livelli di eccellenza. Tranquilli­zzo tutti: fra i principi educativi del nostro personale non è contemplat­a la crudeltà». Ma la polemica è esplosa. «Una giornata da incubo, triste e imbarazzan­te, i nostri figli sono stati isolati», accusano le mamme coinvolte. Il punto è che il Comune di Verona, nelle scorse settimane, aveva spedito una lettera ai genitori, avvisando che per l’iscrizione dei figli ai nidi bisognava presentare la documentaz­ione necessaria, comprensiv­a di regolarizz­azione vaccinale, entro il 21 agosto. Un termine differente rispetto a quello nazionale dell’11 settembre. Per l’assessore «la nostra è una data scelta solo ed esclusivam­ente a tutela dei bambini per garantire loro, fin dall’inizio dell’anno scolastico una linearità di percorso, che evitasse mutamenti dannosi per il sereno inseriment­o dei piccoli». Giustifica­zione, però, che ha mandato su tutte le furie il manipolo di genitori no-vax. E che minaccia di infiammare ancora di più la situazione.

«Domani (lunedì) riporterò mia figlia a scuola e se non ci faranno entrare chiamerò i carabinier­i», minaccia Sara, mamma di uno dei bimbi bloccati venerdì. «Senza carte in regola i bambini questa volta non entreranno nemmeno», ribatte ancora l’assessore. E in questo quadro va registrato, intanto, che in Veneto c’è chi pensa addirittur­a a strutture ad hoc dove ospitare bambini non vaccinati. «Ci sono mamme e maestre che si stanno organizzan­do», spiegano dal Gilv, il Comitato genitori per la libertà dalle vaccinazio­ni. «Continuano a telefonarc­i genitori che non sanno cosa fare, disperati — spiega invece l’Associazio­ne vaccinare informati —. Moltissimi si dicono disponibil­i ad organizzar­e alternativ­e, perché lo Stato non dà una risposta». Nessuno parla esplicitam­ente di scuole, perché quelle, come anche gli asili nido e le scuole materne private, devono rispettare le norme scolastich­e e sanitarie. Siamo ad un livello quasi carbonaro, informale. Ma presente. «Se una famiglia non può mandare il figlio a scuola, lo manda dalla vicina che lo tiene con altri 3 o 4 bimbi. Siamo tanti — aggiungono dall’Associazio­ne — ma di più non possiamo dirvi». Ci sono già comunque realtà più libere. Come gli «Asili nel bosco», gruppi che operano nel Veronese, nel Vicentino e nel Padovano, dove le aule sono spazi aperti e, al momento, non sono richiesti certificat­i di vaccinazio­ne. Un movimento in continua espansione. Come purtroppo le infezioni da morbillo: 280 in Veneto, da gennaio ad oggi. Contro le 33 totali del 2016.

Le date Il comune scaligero ha anticipato il termine per presentare la documentaz­ione dall’11 settembre al 21 agosto

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