I genitori no-vax denunciano: isolati dai compagni all’asilo
Le accuse delle famiglie. L’assessore: «Senza carte in regola domani non entreranno»
Bloccati o rimandati a casa, dopo essere stati tenuti lontani dagli altri: è accaduto a quattro bimbi non in regola con le vaccinazioni in un asilo di Verona. La ministra dell’Istruzione Fedeli: si applichi la legge.
Nel Veneto riottoso dei no-vax, quello del primo medico «critico» radiato dall’Ordine (Roberto Gava), dove i comitati riescono a portare in piazza migliaia di persone contro l’obbligo vaccinale e pure il governatore leghista Luca Zaia fa guerra allo Stato (ha impugnato alla Consulta il decreto Lorenzin), c’era quasi da aspettarselo. Il fatto è accaduto venerdì, a Verona, alla riapertura dei nidi: quattro bimbi di due anni e mezzo, non in regola con le vaccinazioni, sono stati fermati. «Hanno bloccato due mamme all’entrata dell’asilo, altre due sono state chiamate a metà mattina per venire a riprendere i propri figli», denuncia il Corvelva, il Coordinamento regionale veneto per la libertà delle vaccinazioni.
«Non c’è stata alcuna discriminazione verso questi bambini — replica l’assessore comunale ai Servizi sociali, Stefano Bertacco, che siede per altro in una giunta di centrodestra —. Tutti sono stati accolti e, quando ci si è accorti che non erano in regola con le vaccinazioni, sono stati seguiti a parte e i loro genitori sono stati avvisati perché li venissero a prendere. Ma i bimbi sono stati accuditi, hanno mangiato e sono stati costantemente seguiti da un operatore, come da prassi, e con la sensibilità e accuratezza che ogni giorno caratterizza l’operato del personale dell’Istruzione, tanto da portare i nostri servizi a livelli di eccellenza. Tranquillizzo tutti: fra i principi educativi del nostro personale non è contemplata la crudeltà». Ma la polemica è esplosa. «Una giornata da incubo, triste e imbarazzante, i nostri figli sono stati isolati», accusano le mamme coinvolte. Il punto è che il Comune di Verona, nelle scorse settimane, aveva spedito una lettera ai genitori, avvisando che per l’iscrizione dei figli ai nidi bisognava presentare la documentazione necessaria, comprensiva di regolarizzazione vaccinale, entro il 21 agosto. Un termine differente rispetto a quello nazionale dell’11 settembre. Per l’assessore «la nostra è una data scelta solo ed esclusivamente a tutela dei bambini per garantire loro, fin dall’inizio dell’anno scolastico una linearità di percorso, che evitasse mutamenti dannosi per il sereno inserimento dei piccoli». Giustificazione, però, che ha mandato su tutte le furie il manipolo di genitori no-vax. E che minaccia di infiammare ancora di più la situazione.
«Domani (lunedì) riporterò mia figlia a scuola e se non ci faranno entrare chiamerò i carabinieri», minaccia Sara, mamma di uno dei bimbi bloccati venerdì. «Senza carte in regola i bambini questa volta non entreranno nemmeno», ribatte ancora l’assessore. E in questo quadro va registrato, intanto, che in Veneto c’è chi pensa addirittura a strutture ad hoc dove ospitare bambini non vaccinati. «Ci sono mamme e maestre che si stanno organizzando», spiegano dal Gilv, il Comitato genitori per la libertà dalle vaccinazioni. «Continuano a telefonarci genitori che non sanno cosa fare, disperati — spiega invece l’Associazione vaccinare informati —. Moltissimi si dicono disponibili ad organizzare alternative, perché lo Stato non dà una risposta». Nessuno parla esplicitamente di scuole, perché quelle, come anche gli asili nido e le scuole materne private, devono rispettare le norme scolastiche e sanitarie. Siamo ad un livello quasi carbonaro, informale. Ma presente. «Se una famiglia non può mandare il figlio a scuola, lo manda dalla vicina che lo tiene con altri 3 o 4 bimbi. Siamo tanti — aggiungono dall’Associazione — ma di più non possiamo dirvi». Ci sono già comunque realtà più libere. Come gli «Asili nel bosco», gruppi che operano nel Veronese, nel Vicentino e nel Padovano, dove le aule sono spazi aperti e, al momento, non sono richiesti certificati di vaccinazione. Un movimento in continua espansione. Come purtroppo le infezioni da morbillo: 280 in Veneto, da gennaio ad oggi. Contro le 33 totali del 2016.
Le date Il comune scaligero ha anticipato il termine per presentare la documentazione dall’11 settembre al 21 agosto