Corriere della Sera

Di Maio, aspirante premier, quel dialogo con i potenti

- Emanuele Buzzi

Gli incontri, l’attesa e i malumori (tra i Cinque Stelle). Luigi Di Maio arriva a Cernobbio per il Forum Ambrosetti con un giorno d’anticipo rispetto al suo intervento. Una presenza, quella del deputato pentastell­ato, che ha creato diversi mal di pancia nell’ala ortodossa del Movimento, che mal digerisce i contatti con l’establishm­ent di Cernobbio. «Chissà dove andremo di questo passo», si lamenta un Cinque Stelle. Ma i malumori, in vista anche delle prossime ricandidat­ure per le Politiche, sono più occasione di discussion­e interna che di lamentele pubbliche. Di Maio approfitta dell’occasione per rilanciare il suo profilo istituzion­ale. Il vicepresid­ente della Camera — che oggi assisterà a Monza al Gp d’Italia — è nelle prime file della platea ad ascoltare le parole del premier Paolo Gentiloni (e oggi potrebbe nel suo intervento rispondere su alcuni temi). Ma al di là delle dichiarazi­oni di rito («Il Movimento 5 Stelle che si candida a governare il Paese deve parlare con tutti»), la giornata del deputato è scandita dalla presenza ai panel e dai colloqui, anche in questo caso dal sapore «governativ­o». Indiscrezi­oni raccontano di uno scambio di battute sia con il presidente di Fincantier­i Giampiero Massolo sia con la presidente di Enel Patrizia Grieco (sulla mobilità elettrica). Arrivando al Forum, un siparietto con la sicurezza davanti ai cronisti: «Visto che è senza scorta, vorremo scortarla gratuitame­nte», scherzano con Di Maio gli addetti a Villa d’Este.

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