Di Maio, aspirante premier, quel dialogo con i potenti
Gli incontri, l’attesa e i malumori (tra i Cinque Stelle). Luigi Di Maio arriva a Cernobbio per il Forum Ambrosetti con un giorno d’anticipo rispetto al suo intervento. Una presenza, quella del deputato pentastellato, che ha creato diversi mal di pancia nell’ala ortodossa del Movimento, che mal digerisce i contatti con l’establishment di Cernobbio. «Chissà dove andremo di questo passo», si lamenta un Cinque Stelle. Ma i malumori, in vista anche delle prossime ricandidature per le Politiche, sono più occasione di discussione interna che di lamentele pubbliche. Di Maio approfitta dell’occasione per rilanciare il suo profilo istituzionale. Il vicepresidente della Camera — che oggi assisterà a Monza al Gp d’Italia — è nelle prime file della platea ad ascoltare le parole del premier Paolo Gentiloni (e oggi potrebbe nel suo intervento rispondere su alcuni temi). Ma al di là delle dichiarazioni di rito («Il Movimento 5 Stelle che si candida a governare il Paese deve parlare con tutti»), la giornata del deputato è scandita dalla presenza ai panel e dai colloqui, anche in questo caso dal sapore «governativo». Indiscrezioni raccontano di uno scambio di battute sia con il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo sia con la presidente di Enel Patrizia Grieco (sulla mobilità elettrica). Arrivando al Forum, un siparietto con la sicurezza davanti ai cronisti: «Visto che è senza scorta, vorremo scortarla gratuitamente», scherzano con Di Maio gli addetti a Villa d’Este.