Corriere della Sera

Apple, trucchi per evitare 13 miliardi di tasse in Irlanda

- Di Massimo Sideri

Apple per gli utenti significa iPhone. Per la Commission­e Ue significa tasse (non pagate). La società di Cupertino non è l’unica accusata dai singoli Stati e dall’Europa di eludere al limite dell’evasione le tasse sugli utili miliardari (si ricorderà il dibattito in Italia sulla “Google tax ai tempi dell’ex premier Matteo Renzi) ma è sicurament­e quella con cui il braccio di ferro è più duro. La commissari­a Vestager, circa un anno fa, ha ingiunto alla Apple di pagare 13 miliardi in tasse non pagate all’Irlanda. Il sistema utilizzato è noto come double irish, un nome da cocktail per un’ingegneria fiscale raffinata che ha permesso alla società di pagare lo 0,005% di imposte sugli utili (calcolo della stessa Vestager). Per non pagare vengono usate normative nate per evitare la doppia tassazione. Il risultato è che non si paga da nessuna parte. Lo stesso cofondator­e di Apple, Steve Wozniack, ha sollevato dubbi sull’eticità di questi meccanismi. È chiaro che il sistema cambierà. Il problema è: quanto tempo ci vorrà?

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