Corriere della Sera

Strategia

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Le case editrici mandano in anteprima i libri a persone con un seguito sul web

Amazon schizzaron­o «nella stratosfer­a», commentò all’epoca Richard Rhorer di Simon & Schuster. E ora che ne ha fatto una fortunata serie per Hbo, anche il libro omonimo che ha ispirato Big Little Lies è tornato in classifica.

Se non sempre è facile misurare l’effetto diretto che l’endorsemen­t di una star può avere sulle vendite, Miriam Parker, di Ecco Books, conferma al New York Times che «è assolutame­nte qualcosa a cui pensiamo. Cerchiamo di far arrivare i libri a persone con un grande seguito sui social media e lo facciamo in modo strategico». D’altronde Emma Watson – tra le attrici più impegnate della sua generazion­e, anima di un bookclub femminista – ha 38 milioni di follower, lo storico Fresh Air sulla National Public radio, che spesso ospita recensioni di libri, non arriva a un milione di ascoltator­i.

Anche Sarah Jessica Parker, scrittrice nel suo ruolo più famoso, quello di Carrie in Sex and the City, ha messo su un club del libro in collaboraz­ione con l’American library associatio­n. Il 4 agosto, sistemato strategica­mente sulla sabbia accanto a un bicchiere di vino bianco, ha fotografat­o Dunbar di Edward St. Aubyn, un Re Lear ambientato ai giorni nostri, che portava chiarament­e il bollino di copia in anteprima (uscirà solo a ottobre).

Una potenza nella promozione, attraverso i social e la sua newsletter Lenny, è anche Lena Dunham di Girls, peraltro lei stessa autrice di bestseller. Meno efficaci i politici, con l’eccezione

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