Ingegnere va a morire in Svizzera: era depresso
Depresso da anni, un ingegnere di 62 anni di Albavilla (Como) si è rivolto a una clinica svizzera per il suicidio assistito. Al rientro del corpo in Italia, giovedì scorso, la Procura di Como ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali reati. L’amico che ha accompagnato a Chiasso l’uomo è indagato per istigazione al suicidio, anche se sembra che non fosse a conoscenza del progetto di morte. L’indagine dovrà accertare se la depressione, senza altre patologie, sia una malattia per la quale è consentito l’accesso al suicidio assistito, previsto dalle leggi elvetiche. Un nuovo caso che si aggiunge ai molti che hanno fatto scalpore, a partire da Dj Fabo. Da circa dieci anni Maurizio Brambilla soffriva di depressione. Aveva smesso di lavorare e, dopo la morte dei genitori e del fratello, era rimasto solo. Poco più di una settimana fa, ha svelato le sue intenzioni in una lettera inviata ai servizi sociali, nella quale ha dettato anche le sue ultime volontà. Gli operatori comunali si sono rivolti ai carabinieri ma l’ingegnere aveva già portato a termine il suo progetto.