Corriere della Sera

Solo Hamilton canta sotto la pioggia La Ferrari costretta a inseguire

Le Rosse in terza fila a Monza. Vettel: «Sono deluso, ma in gara saremo competitiv­i»

- Daniele Sparisci

Acqua benedetta ma soltanto per Lewis Hamilton che supera il record di Michael Schumacher (agganciato la settimana scorsa a Spa) strappando la pole numero 69 sotto il diluvio con una prestazion­e da marziano. La Ferrari affonda nella più brutta qualifica della stagione, musi lunghi e sguardi stralunati. La festa organizzat­a per i 70 anni coincide con una giornata stortissim­a.

Al netto degli autogol del Cavallino, Lewis ha navigato a velocità da offshore. Poteva guidare rilassato, limitare i rischi visto che le Red Bull di Verstappen e Ricciardo sarebbero partite comunque lontanissi­me perché penalizzat­e per aver montato nuove parti della power unit oltre il numero consentito. E invece Lewis, proprio quando il tempo peggiorava, ha voluto esibire la sua infinita classe con una prova di muscoli e follia: lo scarto di oltre un secondo rifilato agli inseguitor­i è una sentenza. «Un atto di fiducia in me stesso davanti a un pubblico straordina­rio: qui c’è anche qualcuno che tifa per me», se la ride dopo aver intrattenu­to i tifosi sui social nelle due ore e quaranta in cui non si è potuto correre per l’eccessiva pioggia. Oggi ha diversi match-ball per portarsi in testa al campionato, con Bottas pronto a proteggerl­o dal ritorno della Ferrari. Dal gioco dell’oca degli handicap esce una griglia pazza: il rampollo della Williams Lance Stroll addirittur­a in prima fila, Esteban Ocon con la Force India in seconda in compagnia del finlandese della Mercedes, largo ai giovani.

Colpiti e affondanti ieri, i rossi reagiranno e saranno sicurament­e più vicini ai grigi, ma i motivi di una simile debacle vanno chiariti. Perché se con le gomme intermedie nella Q2 i gap erano nella norma, con il passaggio alle coperture Deluso Sebastian Vettel guida sulla pista bagnata. Oggi il ferrarista parte dalla terza fila (Afp) da bagnato estremo nell’ultima decisiva sessione la macchina ha avuto un’involuzion­e terribile. «Sono deluso, non capisco che cosa sia successo — dice uno sconsolato Sebastian Vettel — ci mancava l’aderenza, non avevamo ritmo. Dobbiamo analizzare i dati e capire».

Come è possibile che il distacco fra Ferrari e Mercedes sia passato in meno di 24 ore da un decimo a due secondi mezzo? La Rossa ha pagato più degli altri un assetto scarico sacrifican­do la qualifica per la gara? Dando per buono l’azzardo, il piano è andato comunque a rotoli e la terza fila è stata conquistat­a solo grazie ai guai della Red Bull. La SF70H, monoposto gentile con tutti i tipi di pneumatici, ha sofferto da matti con quelli full wet non riuscendo a trovare la finestra di utilizzo con un asfalto molto freddo.

Cattiva combinazio­ne telaio-gomma, è la spiegazion­e che hanno dato i tecnici. Con troppa acqua la macchina perfetta va in bambola e per ora non c’è un rimedio pronto. Sentite Kimi Raikkonen: «Mi sembrava di guidare sulle uova, non avevo grip: faticavo tantissimo in ogni punto della pista. Mancava il carico e cominciavo a scivolare». Per oggi le previsioni dicono che si correrà sull’asciutto, Vettel è sicuro che alla sua «Gina» torneranno i superpoter­i: «Saremo competitiv­i, dobbiamo liberare la testa e spingere al massimo». Serve un miracolo per sbancare Monza.

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