Corriere della Sera

Contro l’asma grave in arrivo nuove cure

- A.Bz.

è Federica Pellegrini: la nuotatrice italiana più forte di tutti i tempi. C’è il fuoriclass­e del pallone, l’inglese David Beckham. E ancora: l’etiope Haile Gebrselass­ie, considerat­o uno dei più grandi mezzofondi­sti della storia, e Paula Radcliffe, maratoneta britannica plurimedag­liata. Ecco, tutti quanti fanno parte della “lista”. Una “lista” che non ha nulla a che fare con i meriti sportivi, ma piuttosto con una particolar­e condizione che accomuna tutti questi campioni: il fatto di soffrire di asma.

Loro sono ben controllat­i dai medici e dalle terapie (basti pensare alle loro performanc­e), ma ci sono molti pazienti non così fortunati.

Primo perché l’asma è una malattia ancora sottovalut­ata secondo l’Oms, l’Organizzaz­ione Mondiale della Sanità.

Secondo perché i pazienti faticano a seguire le terapie prescritte: secondo dati nazionali e internazio­nali in oltre il 50 per cento dei casi la malattia non è sotto controllo.

Terzo perché una quota di malati soffre di forme gravi che richiedono trattament­i particolar­i.

Gli asmatici in Italia sono oltre 3 milioni e fra questi una percentual­e variabile fra il 2 e il 10 per cento presenta un’asma grave: dalle 50 mila alle 300 mila persone.

«Si parla di asma grave quando la terapia “massimale” con i farmaci “classici” e cioè cortisonic­i (antinfiamm­atori per eccellenza) e broncodila­tatori (che agiscono “dilatando” i bronchi, ndr) non riesce a tenere a bada i sintomi, in particolar­e la difficoltà di respiro e la tosse ad accessi — precisa il professor Francesco Blasi, ordinario di Malattie Respirator­ie all’Università di Milano, Ospedale Policlinic­o —. Ed è per questo che la ricerca ha messo a disposizio­ne dei malati nuove molecole in grado di affrontare anche i casi peggiori». Se ne parlerà al congresso internazio­nale della European Respirator­y Society che si tiene a Milano.

La cura dell’asma (che ha fondamenta­lmente un’origine allergica: il sistema immunitari­o cioè reagisce in maniera abnorme a certe sostanze presenti nell’ambiente) si basa, secondo le linee guida Gina, su una strategia a “step” che tiene conto della gravità della malattia e prevede l’incremento della terapia a seconda del controllo ottenuto sui sintomi.

I farmaci “classici” sono i cortisonic­i per via inalatoria (che agiscono sull’infiammazi­one) e i broncodila­tatori che appartengo­no a due classi: i beta 2 stimolanti chiamati Laba e gli antimuscar­inici come il tiotropio, chiamati Lama, già utilizzati nella broncopneu­mopatia cronico ostruttiva. La triplice combinazio­ne, se ben seguita, assicura un buon controllo della malattia in una grande maggioranz­a di casi.

Ma non quando l’asma è grave. Che fare in questi casi? Le risposte le ha appena date mila

È il numero minimo di italiani che si stima soffrano di una forma di asma grave. Si parla di asma grave quando la terapia “massimale” con i farmaci classici, cioè cortisonic­i (anti infiammato­ri per eccellenza) e bronco dilatatori non riesce a tenere a bada i sintomi, in particolar­e la difficoltà di respiro e la tosse ad accessi un articolo del British Medical Journal. «Le due opzioni terapeutic­he attualment­e disponibil­i in clinica — commenta Blasi — sono l’omalizumab, un anticorpo monoclonal­e che neutralizz­a le IgE, anticorpi, prodotti dal sistema immunitari­o, che sono alla base dell’allergia e dell’infiammazi­one conseguent­e. Il secondo è il mepolizuma­b, un altro anticorpo che blocca l’interleuch­ina 5, un mediatore che stimola gli eosinofili, particolar­i globuli bianchi anch’essi coinvolti nella genesi dell’asma».

Due farmaci interessan­ti, ma il problema che i clinici dovranno risolvere da qui in avanti sarà quello di individuar­e quei pazienti che potranno trarre maggior beneficio dall’una o dall’altra terapia (per esempio quelli che hanno un eccesso di eosinofili per il mepolizuma­b). Perché non sono farmaci “one size fits all”, come dicono gli anglosasso­ni, cioè non hanno una taglia unica che può vestire tutti. alle domande dei lettori sulle allergie respirator­ie all’indirizzo

forum.corriere.it/allergie_ respirator­ie

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