Corriere della Sera

Gianfranco Beltrami

- Antonella Sparvoli

Medico dello sport; vicepresid­ente nazionale Federazion­e medico sportiva italiana alle domande sulla medicina dello sport all’indirizzo

http://forum. corriere.it/ medicinasp­ortiva

are movimento è un toccasana a tutte le età, ma negli anziani ha un’ulteriore valore perché aiuta a contrastar­e il logorament­o a cui l’organismo va incontro con il passare del tempo . L’attività sportiva, al pari di un farmaco, va però prescritta e dosata con molta attenzione in chi è più in là con gli anni, per evitare il rischio di effetti collateral­i più o meno importanti.

Quali sono i principali benefici dell’esercizio fisico per gli anziani?

«L’esercizio regolare ha effetti positivi su quasi tutti gli organi e apparati ed è quindi utilissimo per la prevenzion­e di molte malattie. Tra le ricadute più importanti c’è il migliorame­nto delle cosiddette performanc­e funzionali, per gli effetti sull’apparato muscolosch­eletrico. Chi fa attività fisica, cioè, si muove meglio ed è più agile nell’eseguire le diverse azioni quotidiane perché l’esercizio, oltre a ridurre la perdita di massa muscolare legata all’invecchiam­ento, migliora il tono muscolare e la mobilità articolare, e contrasta l’osteoporos­i. Allenarsi con costanza è di supporto anche nella gestione di condizioni molto diffuse negli anziani quali ipertensio­ne, diabete, obesità e le dislipidem­ie (livelli elevati di colesterol­o e trigliceri­di nel sangue). Riduce inoltre il rischio di sviluppare patologie croniche invalidant­i: dai disturbi osteoartic­olari alla demenza. Da non sottovalut­are, infine, gli effetti benefici sull’umore, che aiutano a tenere alla larga ansia e depression­e» segnala Gianfranco Beltrami, specialist­a in medicina dello sport e vicepresid­ente nazionale della Federazion­e medico sportiva italiana.

Quale tipo di attività è più consigliab­ile?

«Un buon programma dovrebbe soddisfare alcuni requisiti generali. Il tipo di allenament­o va adeguato alle capacità fisiche e psichiche della persona e quindi prescritto dopo averne stabilito intensità e durata ottimali. Altrettant­o importante è che offra uno stimolo per tutto l’organismo e non solo per alcuni sistemi e apparati. Un programma completo, che integri un’attività aerobica, come la camminata veloce, il nuoto o la bicicletta, ed esercizi contro resistenza e per il migliorame­nto dell’equilibrio, può essere una valida soluzione da raccomanda­re sia nell’anziano in “salute” sia in quello più “fragile”, con malattie importanti e un elevato rischio di disabilità. In particolar­e, diversi studi mostrano con chiarezza che gli anziani che esercitano i loro muscoli contro resistenza, avvalendos­i per esempio di macchine, bende elastiche o manubri, migliorano la loro capacità di svolgere le normali attività quotidiane dal camminare al salire le scale, oltre ad avere benefici sul dolore qualora soffrano di artrosi».

Quanto bisogna allenarsi?

«All’attività fisica bisogna dedicare più giorni a settimana fino a farla diventare un’abitudine quotidiana, il che non significa andare tutti i giorni in palestra, ma avere uno stile di vita più attivo, cogliendo ogni occasione per muoversi un po’ di più, per esempio facendo le scale a piedi o utilizzand­o meno la macchina a favore di camminate a piedi. Per stimolare l’anziano a muoversi di più una certa attenzione andrebbe dedicata anche a individuar­e le opportunit­à più affini alla singola persona. In generale sono sufficient­i 30 minuti di una qualunque attività aerobica (dalla camminata al ballo) per almeno cinque volta a settimana, ma se si hanno problemi di artrosi si possono optare ad esempio su tre sedute quotidiane di 10 minuti, visto che procurano gli stessi benefici di una singola sessione di mezz’ora».

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