Corriere della Sera

Ius soli, il Pd rilancia «Voto in autunno e possibile fiducia»

E Minniti: «Sui diritti umani io mi impegno A metà mese il piano per l’integrazio­ne»

- (LaPresse) Marco Gasperetti

(Lucca) Un piano nazionale per l’integrazio­ne, che sarà presentato a metà settembre. E, in accordo con l’Unione Europea, un grande progetto in Libia per creare nuove Ong capaci di dare lavoro a un migliaio di ragazzi libici. La notizia arriva dal ministro dell’Interno, Marco Minniti. E non è la sola ad arrivare nel dibattito sull’immigrazio­ne. Il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, spinge lo ius soli. «Solo l’Italia in Europa non lo prevede: è una misura equa, giusta e civile». Zanda è convinto che il provvedime­nto possa essere approvato entro l’autunno. «Se la legge di bilancio sarà discussa a ottobre inoltrato, esaminerem­o e approverem­o prima lo ius soli. Tuttavia — spiega — dovremo comporre una maggioranz­a, garantire il 51%. Il partito del ministro Alfano è in posizione di incertezza, ha votato lo ius soli alla Camera e credo lo rivoterà al Senato». E sulla possibilit­à della fiducia chiarisce: «Penso che questa sia la strada»

Se Zanda annuncia la svolta legislativ­a dell’italianità per nascita, Marco Minniti alla festa del Fatto Quotidiano di Marina di Pietrasant­a, fa sapere di non essere preoccupat­o soltanto di arginare il flusso dei barconi, ma impegnato a rispondere agli interrogat­ivi etici sul destino dei migranti. Il ministro dell’Interno sa bene di trovarsi davanti a una platea critica sul suo operato e sul palco incassa gli strali dell’ex compagno di partito e giornalist­a Furio Colombo che parla di decisioni disumane che ignorano il manifestar­si di una seconda Shoah e i rilievi documentat­i da numeri di Milena Gabanelli sulla insostenib­ile «leggerezza» dell’accoglienz­a italiana. E annuncia: «Sulla questione dei diritti umani e dell’accoglienz­a farò una battaglia personale. Bisogna governare i flussi senza mai perdere l’umanità e su questo metterò tutto me stesso, con le luci e le ombre della mia storia, quella di una persona che ora è ministro dell’Interno».

Minniti è convinto che due siano i punti cruciali da risolvere: l’integrazio­ne e l’intervento umanitario in Africa. «Non esiste equazione tra terrorismo e immigrazio­ne — spiega. I terroristi sono figli della non integrazio­ne e l’accoglienz­a ha il suo grande limite nella mancanza d’integrazio­ne. Ecco perché a metà settembre presentere­mo un piano nazionale». Al quale Minniti e i suoi tecnici stanno ancora lavorando, ma che si capisce affonderà le sue radici nell’educazione e nella pedagogia intercultu­rale. «Chi arriva e sarà ospitato — anticipa il ministro — imparerà la nostra lingua e avrà tutti gli strumenti per confrontar­si con culture diverse dalle sue. Dovrà imparare il rispetto tra le persone e anche il rispetto tra uomo e donne. Nell’integrazio­ne si gioca il futuro della nostra vita».

Poi c’è la questione degli aiuti all’Africa. E Il ministro si dice convinto che la proposta della nascita di Ong libiche sarebbe un segnale importante per consentire la Libia di liberarsi dal ricatto dei trafficant­i.

In Senato Il capogruppo dem Zanda: «Si dovrà mettere insieme una maggioranz­a Il partito di Alfano lo ha votato alla Camera, penso lo rivoterà»

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A Palermo Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, con Nando e Rita dalla Chiesa

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