Corriere della Sera

Schulz attacca su pensione e immigrati Merkel evita i colpi e vince anche la sfida tv

Cancellier­a più convincent­e (44%) del rivale (32%). Entrambi: no alla Turchia nella Ue

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Danilo Taino @danilotain­o

Angela Merkel È chiaro che la Turchia non dovrebbe diventare membro dell’Unione Europea

BERLINO Martin Schulz ha perso quella che era probabilme­nte la sua ultima chance per battere Angela Merkel alle elezioni tedesche del 24 settembre: non ha trovato il colpo del knock-out, anzi. Nel dibattito faccia a faccia che si è tenuto ieri sera su quattro canali televisivi, il candidato socialdemo­cratico alla cancelleri­a ha cercato di attaccare l’avversaria su una serie di temi: soprattutt­o sull’immigrazio­ne; poi sul disagio sociale e la disuguagli­anze, gli scandali nell’industria dell’auto e la politica estera di Merkel troppo morbida verso Trump e verso Erdogan. La cancellier­a, però, non è mai è sembrata in difficoltà. Schulz doveva sfondare, per recuperare almeno un po’ dello svantaggio a cui lo condannano i sondaggi, tra i 13 e i 17 punti percentual­i: non c’è riuscito e l’obiettivo di mettere in moto un recupero virtuoso è sfumato. A tre settimane dalle elezioni.

Merkel e Schulz si confrontav­ano a quattrocch­i per la prima volta. E non ce ne sarà una seconda. La candidata cristiano-democratic­a, il cui partito Unione Cdu-Csu è in vantaggio nelle previsioni,

aveva da un lato tutto da perdere dal confronto. Dall’altro, però, le sarebbe bastato pareggiare lo scontro diretto per uscirne indenne e tenere l’avversario a distanza. Lo sfidante socialdemo­cratico doveva invece attaccare senza sembrare eccessivo, tenendo conto che il suo partito, la Spd, è alleato di governo di Merkel, nella Grande Coalizione, da quattro anni. Operazione non facile di fronte alla cancellier­a da 12 anni, la quale è capace di assorbire ogni attacco e soprattutt­o è parsa stare per l’intera ora e mezza del confronto su un gradino più alto: lei, leader riconosciu­ta e rispettata nel mondo, garanzia di una Germania soddisfatt­a di sé; lui, Schulz, non certo intimidito ma in posizione minoritari­a, con pochi risultati personali da mostrare agli elettori, senza un piedestall­o.

La cosa più rilevante che entrambi hanno affermato — sotto la pressione di Schulz — è che la Turchia di Erdogan non entrerà mai nell’Unione Europea. Per il resto, il candidato socialdemo­cratico ha attaccato su pensioni, mettendo in dubbio le promesse di Merkel sul non alzare l’età del ritiro, sulla proposta del partito della cancellier­a di tagliare le tasse ai ceti medi, sulla capacità di integrare gli immigrati, sulla criminalit­à e sulla sicurezza.

Di base, però, la discussion­e non ha avuto momenti di scontro interessan­ti al punto di cambiare l’andamento della campagna elettorale: anche noiosa. Schulz ha messo in campo una performanc­e seria ma non ha trovato il colpo della svolta. Soprattutt­o, è stato messo un po’ alle corde quando Merkel ha detto che non si alleerà mai, nel prossimo governo, con i nazionalis­ti

Martin Schulz Sui profughi la Cancellier­a ha sbagliato a decidere senza consultare i partner Ue

anti immigrati della Alternativ­a per la Germania e con la sinistra-sinistra della Linke e ha chiesto Schulz se può dire lo stesso. Il candidato socialdemo­cratico non ha escluso un governo con la Linke, cosa che non può piacere alla maggioranz­a dei tedeschi. I primi sondaggi dicono che Merkel avrebbe vinto il confronto 44 a 32. Schulz non ha sfondato.

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1 Merkel ha scelto una collana in argento semplice, diversa da quella indossata, nel 2013 quando preferì una versione nero, rosso e oro, con i colori della bandiera tedesca 2 Tailleur carta da zucchero per la cancellier­a che non ha cambiato look...
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