Corriere della Sera

I detenuti pompieri

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DALLA NOSTRA INVIATA

Sono in prima linea anche negli incendi più pericolosi, come quello delle ultime ore sulle colline a nord di Los Angeles, il più grande che abbia mai lambito la città: 20 chilometri quadrati di devastazio­ne, 2.500 ettari, oltre 700 abitazioni evacuate. Non li si distingue dai colleghi se non per le magliette che portano sotto i giacconi ignifughi: sul retro c’è scritto «Cdcr (che sta per California Department of Correction­s and Rehabilita­tion) prisoner». Sono i circa 4.000 detenuti (e detenute) che hanno deciso di scontare la pena (di solito per furto, possesso di droga, guida in stato di ebbrezza) servendo nei vigili del fuoco: un incredibil­e 40% dell’intero corpo statale. Vengono pagati circa 3 dollari l’ora, con un extra di due quando vanno tra le fiamme; molto più della media dei carcerati dedicati ad altre mansioni (che prendono tra gli 8 e i 45 centesimi) ma infinitame­nte meno dello stipendio di un profession­ista, che parte da 40 mila dollari l’anno. E molto meno dura anche il loro addestrame­nto: tre settimane contro i tre anni dei civili.

Il primo campo dedicato ai prigionier­ipompieri fu aperto in California nel 1946 e oggi, racconta il New York Times Magazine, ce ne sono anche tre solo per le 250 donne che hanno aderito al programma. Con gli spazi all’aria aperta, le bibliotech­e, il barbecue per quando arrivano i parenti,

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