Mobili e materassi, così Jim ha salvato la gente di Houston
McIngvale ha aperto le porte a centinaia di alluvionati nei suoi negozi, ora è considerato un eroe
Per i texani, e non solo, è già un eroe nazionale. Al pari dei vigili del fuoco che hanno battuto l’area, blocco dopo blocco, casa per casa. Su Change.org è stata addirittura avviata una petizione per consegnargli le chiavi della città di Houston e chiedere che il 26 agosto diventi il «Mattress Mack Day». In ricordo del giorno in cui, dopo essersi svegliato con più di un metro d’acqua in casa, ha deciso di aprire alle vittime dell'uragano Harvey tre dei suoi negozi di mobili, le «Gallery Furniture».
Come racconta il Time, Jim McIngvale, classe 1951, padre di tre figli, collezionista di automobili, soprannominato «Mattress Mack» (in uno spot degli anni Novanta indossava un materasso, ndr), con l’arrivo del ciclone è diventato un’icona. È bastato un messaggio su Facebook («All of our Gallery locations are now open, how YOU can help») per far arrivare oltre 400 persone, animali domestici compresi.
McIngvale «ha aperto i suoi magazzini e usato una quindicina di camion per prestare soccorso agli alluvionati, portandoli al riparo: chi era intrappolato in casa, chi in autostrada», raccontano i cittadini. «Ci ha permesso di usare tutti i mobili in esposizione: letti, divani e armadi». I bagni e i ristoranti dei negozi, poi, sono stati trasformati in docce e mense aperte a colazione, pranzo e cena. 24 ore su 24.
«Gli ospiti, per sdebitarsi, cucinano e puliscono», spiega lui alla Abc. «Sono in parte un capitalista, in parte un assistente sociale. Lo avrebbero fatto anche i miei genitori. Non possiamo permetterci che la gente perda la speranza». E, quasi cercando di non dare peso al suo gesto, aggiunge: «Sono solo intervenuto dove serviva. Come cattolico, questi gesti riaffermano la mia fede nel genere umano e il senso di comunità». Gli alluvionati di Harvey «potranno rimanere tutto il tempo necessario», assicura. Intanto, altri benefattori hanno fatto arrivare cibo, latte in polvere, pannolini e vestiti, per aiutare chi ha perso tutto. McIngvale non è nuovo a questo genere di iniziative: nel 2005 ospitò 200 vittime dell’uragano Katrina, in fuga da New Orleans, offrendo ad alcuni anche un lavoro. A Houston, invece, ha promosso la nascita di centri per la salute mentale e regalato migliaia di mobili a scuole e famiglie in difficoltà. Le sue azioni sono la miglior risposta alla freddezza dimostrata da Trump durante la visita ai luoghi investiti dalla tragedia. Non a caso la petizione sintetizza: «È un uomo che merita di essere ricordato per sempre».
Capitalista «Sono in parte un capitalista e in parte un assistente sociale. Così riaffermo la mia fede» La speranza «Non possiamo permetterci che la gente perda la speranza»