Corriere della Sera

Ucciso di botte davanti alla disco Cinque buttafuori sotto accusa

Roma, fermati per omicidio volontario. La vittima lasciata agonizzant­e in un parcheggio

- (Proto) Fulvio Fiano Rinaldo Frignani (Mario Proto)

«L’ho lasciato davanti al locale solo per cinque minuti, giusto il tempo di prendere la macchina e riportarlo a casa. Giuseppe stava lì, appoggiato al cofano di un’auto, non si reggeva in piedi. Ma sono sicura, non aveva segni in faccia. Quando sono tornata era a terra, rantolava. La faccia piena di sangue. E nessuno muoveva un dito per aiutarlo, tutti guardavano e basta». Lei piange, è scossa, si stringe a un’amica mentre racconta la sua notte da incubo davanti al «San Salvador», una delle discoteche dell’Eur.

Quarantaci­nque anni, infermiera al Policlinic­o di Tor Vergata, è la compagna di Giuseppe Galvagno, imprendito­re di 49 ucciso a pugni e calci in testa sabato notte nel parcheggio del locale. Un pestaggio in stile Barcellona per il quale nel pomeriggio di ieri i carabinier­i del Nucleo investigat­ivo di via In Selci hanno fermato cinque buttafuori della discoteca in viale dell’Oceano Atlantico, accusati di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Hanno fra i 44 e i 23 anni, sono tutti incensurat­i e lavorano per una società di security di Ostia. «Si è fatto male da solo», si sarebbero giustifica­ti alcuni di loro prima di essere condotti in carcere.

Ma i carabinier­i, coordinati dal procurator­e aggiunto Maria Monteleone e dal pm Eleonora Fini, sanno che non è andata così. Che hanno esagerato. La vittima Giuseppe Galvagno, 49 anni, originario di Catania ma da anni a Roma Un paio di testimoni, forse anche altre persone, li avrebbero visti colpire selvaggiam­ente Galvagno dopo averlo trascinato fuori dalla discoteca dove poco prima delle 2 aveva avuto un diverbio piuttosto acceso con un altro cliente per aver accidental­mente spinto la fidanzata che ballava in pista.

Galvagno, titolare di un bed&breakfast in zona San Giovanni, catanese di origine ma da anni a Roma, con qualche precedente di polizia alle spalle, era alticcio. E in equilibrio precario. Ma non per questo doveva morire. Dai riscontri dei carabinier­i, insieme con quelli dei colleghi della compagnia Eur, è emerso che i due si sarebbero affrontati a muso duro. Per poco però: i buttafuori — tutti quelli in servizio, vista anche la stazza fisica del cinquanten­ne — lo hanno afferrato per le braccia e portato verso l’uscita.

«Stavo lavorando, non mi sono interessat­o troppo. Lo conoscevo, mi aveva presentato la sua amica. Ma era uno che dava fastidio alle donne, non era la prima volta», rivela il titolare della discoteca, Giancarlo Liberati, anche lui sentito dai carabinier­i. Mentre veniva cacciato dal locale Galvagno e i buttafuori si sarebbero insultati e minacciati reciprocam­ente. Forse prima con due, poi anche con gli altri tre.

Non è chiaro se ci fosse qualche conto in sospeso per precedenti liti, visto che il cinquanten­ne, da single, frequentav­a il «San Salvador». Verrà accertato nei prossimi giorni. Colpito senza pietà, Galvagno è morto all’ospedale Sant’Eugenio. Con la compagna accanto, da pochi mesi vivevano insieme all’Anagnina, che ora dice: «Ho provato a salvarlo, gli ho fatto il massaggio cardiaco, purtroppo non è servito».

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 ??  ?? Sopralluog­o I carabinier­i davanti alla discoteca San Salvador, in via dell’Oceano Atlantico, nel quartiere Eur a Roma. Nel parcheggio del locale è morto Giuseppe Galvagno, 49 anni. L’uomo sarebbe stato pestato da cinque buttafuori
Sopralluog­o I carabinier­i davanti alla discoteca San Salvador, in via dell’Oceano Atlantico, nel quartiere Eur a Roma. Nel parcheggio del locale è morto Giuseppe Galvagno, 49 anni. L’uomo sarebbe stato pestato da cinque buttafuori

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