Ricerca di base, Fedeli aumenta di 400 milioni i fondi agli atenei
DALLA NOSTRA INVIATA
Arrivano 400 milioni per la ricerca di base che viene svolta nelle università. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli lo ha annunciato al Forum di Cernobbio.
«Ho già fatto un accordo con l’Istituto italiano di tecnologia di Genova: con il suo presidente e il suo direttore, — ha spiegato Fedeli —, abbiamo fatto un incontro più o meno a maggio ed è stato deciso che Al Forum La ministra dell’Istruzione e dell’università, Valeria Fedeli, era al Forum di Cernobbio l’Iit mette 250 milioni a disposizione del Miur. Noi abbiamo trovato altri 150 milioni dentro alle varie possibilità di capitolo di spesa». Attualmente i fondi pubblici dedicati alla ricerca e all’università ammontano a 9,5 miliardi all’anno, una cifra ancora lontana dagli obiettivi europei del 3% del Pil. Il governo si sta dando da fare e la nuova cifra stanziata va in questa direzione. «Sono 400 milioni che, per una decisione e per responsabilità del Miur — ha aggiunto Fedeli — mettiamo sulla ricerca di base quindi sui Prin (Progetti di ricerca di interesse nazionale, ndr), che vuol dire alla ricerca più importante, pura, libera per le università, con una particolare attenzione ai giovani ricercatori che possono entrare».
I 250 milioni che l’Iit mette a disposizione del sistema della ricerca sono il risultato di risparmi accumulati nei primi anni di vita dell’Istituto, tra il 2004 e il 2010, quando era ancora nella fase di startup. Al panel della Fedeli, a Cernobbio, ha partecipato anche il direttore scientifico dell’Iit, Roberto Cingolani, che ha sottolineato «la necessità dell’Italia di investire di più in ricerca e di adeguarsi a standard internazionali: sia nel reclutamento, che deve essere fuori dalla funzione pubblica, sia nella valutazione dei risultati».