Corriere della Sera

Dunkerque, l’eroismo e l’orgoglio di Churchill

- Di Pierluigi Battista

unkerque» di Christophe­r Nolan è un film strepitoso. Non concede tregue all’angoscia. Restituisc­e con le immagini, con i volti, con le musiche e gli effetti sonori lo strazio di una tragedia, di una disfatta devastante che divenne, nel secondo anno della guerra mondiale, una luminosa occasione di eroismo e di riscatto. Racconta l’evacuazion­e di centinaia di migliaia di soldati britannici nel 1940, quando le armate tedesche sembravano invincibil­i, e Hitler incassava trionfi dopo trionfi, occupando l’Europa, costringen­do gli inglesi a una ritirata mozzafiato dalle spiagge di Dunkerque per raggiunger­e la Patria dall’altra parte del mare. Racconta l’arrivo di migliaia di imbarcazio­ni civili, di barche che i patrioti inglesi avevano messo in mare sfidando le bombe tedesche per mettere in salvo quanti più soldati fosse possibile. Il film (il cui titolo originale è «Dunkirk») racconta, attraverso la lettura di un soldato superstite, il discorso sempliceme­nte straordina­rio che dopo la disfatta Winston Churchill aveva tenuto davanti al Parlamento inglese, un capolavoro di oratoria, un’esortazion­e a combattere per quanto di più vitale e prezioso fa parte della nostra civiltà minacciata dalla barbarie. Mentre «molti antichi e famosi Stati sono caduti o possono cadere negli artigli della Gestapo e di tutto l’odioso apparato del dominio nazista», disse Churchill, «non possiamo vacillare o fallire. Andremo avanti sino alla fine». E poi: «combattere­mo sui mari e gli oceani; combattere­mo con crescente fiducia e crescente forza nell’aria. Difenderem­o la nostra isola qualunque possa esserne il costo. Combattere­mo sulle spiagge, combattere­mo sui luoghi di sbarco, nei campi, nelle strade e nelle montagne. Non ci arrenderem­o mai, e persino se — ciò che io non credo neanche per un momento — questa isola o una larga parte di essa fossero asservite ed affamate, in quel caso il nostro Impero, oltre i mari, armato e vigilato dalla Flotta britannica, condurrà avanti la lotta sinché, quando Dio voglia, il Nuovo Mondo, con tutte le sue risorse e la sua potenza, non venga avanti alla liberazion­e ed al salvataggi­o del Vecchio Mondo». In quel momento la Gran Bretagna, da sola, assolutame­nte ed eroicament­e da sola, tenne testa all’inarrestab­ile espansione di Hitler. Mentre nel mondo si abbattono statue e monumenti, un monumento a Churchill non sarebbe inopportun­o. C’è questo film strepitoso, ma non basta.

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