Corriere della Sera

Ventura ha due giorni per rifare l’Italia Tavecchio sta con il c.t.: «Una partita non inficia un progetto». Malagò: «Sono deluso» Cairo e il suo ex tecnico: «Ingiusto accusarlo se ha osato troppo. È ora di stare uniti»

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

Dentro il fortino di Coverciano l’aria è mesta e non vola una mosca. Al Santiago Bernabeu, una volta stadio Mundial, non c’erano né serpenti né coccodrill­i, ma abbiamo visto le streghe. Dall’impresa di Parigi all’Europeo, con Conte in panchina, sembra passato un secolo e non appena 14 mesi. La Spagna ci ha dominato sul piano tattico, tecnico, fisico. E Gian Piero Ventura le ha facilitato il compito consegnand­o agli iberici il controllo del centrocamp­o, spesso sei contro due. Ma il navigato stratega azzurro non rinnega le scelte e soprattutt­o rilancia la sfida: «L’obiettivo è doppio: andare al Mondiale ed esserne la sorpresa».

Per adesso di sorprenden­te c’è il modo in cui la Roja ci ha messo al tappeto. Alla fine della scorsa stagione il c.t. aveva spiegato a più riprese che il 4-2-4 andava fatto crescere gradualmen­te e invece, all’improvviso, ha deciso di bruciare le tappe. La sensazione è che anche all’interno del gruppo non tutti fossero convinti di andare ad affrontare gli spagnoli con un atteggiame­nto garibaldin­o senza però avere la condizione fisica e psicologic­a adatta per sostenerlo.

Adesso bisogna riprenders­i dallo schiaffone e blindare i playoff. Ci bastano due vittorie casalinghe, domani a Reggio Emilia con Israele e il 6 ottobre a Torino con la Macedonia, ma se gli albanesi perdessero contro Pandev e Nestorovsk­i, potrebbero essere sufficient­i tre punti. Di sicuro i prossimi 70 giorni saranno complicati. «Sono rimasto deluso dal risultato e dall’andamento della partita», fa sapere Giovanni Malagò, presidente del Coni. Carlo Tavecchio è deluso, ma non rinnega Ventura al quale ha appena rinnovato il contratto sino all’Europeo 2020: «Una partita non può mettere in discussion­e il progetto e sapevamo all’inizio dell’avventura che i playoff erano un’opzione».

Anche Urbano Cairo, presidente del Torino e suo ex datore di lavoro, parla dell’allenatore: «È ingiusto accusarlo se, andando contro la sua natura prudente, ha osato troppo per vincere. È il momento di restare uniti e di tifare per l’Italia, tanto che mi sto organizzan­do per andare a Reggio Emilia. Non è il momento di processare Ventura, ma di sostenerlo affinché rimanga lucido e cazzuto come è stato in questo periodo azzurro. Il traguardo del Mondiale è irrinuncia­bile. Oggi per tutti è importante rimanere compatti in vista della prossima partita che certo non è difficile come quella con la Spagna, ma non ha un esito già scritto. Non è il momento di processare il c.t., tra l’altro ho visto anche qualche giocatore non al meglio: ma una partita così può capitare, a maggior ragione contro fenomeni come quelli della Spagna. Oggi è importante non dare nulla per scontato e remare tutti insieme dalla stessa parte per arrivare a un traguardo che il calcio italiano merita». Il caso Marco Verratti, 24 anni, stella del Psg e inseguito dal Barcellona nell’ultimo mercato, non ha ancora convinto con la maglia azzurra (Ansa)

Il momento è critico. Ventura, in vista di Israele, dovrà essere allenatore e psicologo perché, dice Buffon, «i playoff vanno ancora conquistat­i. Speravamo di poter restare in partita sino alla fine, ma il 3-0 non deve lasciare scorie». Su questo sono tutti d’accordo, compreso Bonucci che, squalifica­to per Israele, ha lasciato il ritiro insieme all’infortunat­o Spinazzola (è arrivato Zappacosta) affidando il proprio pensiero ai social: «Una sconfitta senza alibi».

Nella notte di passione al Bernabeu è mancato tutto, anche l’apporto dei giocatori migliori, soprattutt­o Verratti, uno dei centrocamp­isti più stimati in Europa (il Barcellona avrebbe speso 100 milioni per averlo) però mai decisivo in Nazionale. È uno dei nodi che dovrà risolvere Ventura. Il dubbio è se confermarl­o con Israele o magari lanciare Montolivo, che dopo essere stato provato spesso tra i titolari in vista della Spagna è stato misteriosa­mente spedito in tribuna. Tutto è ancora aperto. Su una cosa i dubbi sono a zero: si va avanti con il 4-2-4.

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