Corriere della Sera

Imbarazzo e fiducia i volti contrappos­ti dai quali può nascere la riscossa rossa

- Di Giorgio Terruzzi

Ipunti di vista: opposti. La classifica, pesante. Perché i distacchi sono sembrati enormi, perché Hamilton è passato in testa al Mondiale, perché Monza significa giocare in casa. Sergio Marchionne, imbarazzat­o e indispetti­to; Sebastian Vettel fiducioso e contagioso, con tanto di arringa in italiano alla folla. Parole di segno diverso in arrivo dalle due figure di riferiment­o del mondo Ferrari, due uomini che hanno ruoli ben diversi. Il presidente non ci sta, invoca il ripristino di rigore e attenzione nel momento forse più critico della sfida; il campione accetta la sconfitta, certo di dare e darsi un riscatto in tempi brevi. Dato il momento delicato, servono entrambe le voci, così come serve bastone e carota per tenere insieme una squadra, una famiglia, l’universo più popoloso ed esigente del motorismo. Il tutto consideran­do alcune certezze tipiche quanto i misteri che avvolgono questo sport. Non è certo un calo di impegno a generare un prova deludente; risulta difficile comprender­e sino a che punto il vantaggio mostrato dalla Mercedes sia frutto di un vero balzo in avanti o delle circostanz­e specifiche. Del resto, più volte durante questo Mondiale abbiamo avuto responsi inattesi, con vantaggi imprevisti sparsi qua o là, in Belgio ad esempio, dove fu l’equilibrio tra Mercedes Ferrari a stupire felicement­e gli uomini in rosso, su una pista data per favorevole al nemico. Così, forse, tutto viene, verrà buono per tenere duro. La scossa provocata da un capo come Marchionne, poco propenso a stemperare un’ambizione ormai legittimat­a. Così come una serenità da ottimismo, la benzina che ha prodotto una svolta comunque epocale, ciò che alimenta l’entusiasmo necessario per continuare a battersi duramente, come richiesto.

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