La nuova vita della Cayenne È più lunga e più sportiva
Subito i motori a benzina V6 da 340 e 440 cv. Poi la Hybrid
I numeri contano. E in questo caso non sono solo quelli dei due motori 3 litri del lancio (da 340 e 440 cv), ma sono soprattutto quelli delle vendite globali: 760 mila Cayenne vendute dal 2002, anno del debutto del Suv Porsche, ad oggi. Per questo la terza generazione della Sport Utility della Casa di Zuffenhausen si porta sulle spalle una responsabilità che neppure l’iconica 911 ha mai avuto: confermare, e magari migliorare, un successo che ha fatto di Porsche un brand di lusso anche tra i Suv, e non soltanto tra le auto sportive.
E le spalle sufficientemente grosse la nuova Cayenne pare proprio avercele. Sviluppata sulla stessa piattaforma della cugina Audi Q7, è cresciuta in lunghezza di poco più di sei centimetri e si è leggermente abbassata (-9 mm), ma si è evoluta in maniera radicale nella parte hi-tech, sia meccanica sia dell’infotainment.
La linea, al primo colpo d’occhio, mostra le differenze grazie alla coda con il lungo e unico gruppo ottico, sicuro segno distintivo della nuova Sviluppata sulla stessa piattaforma della «cugina» Audi Q7, la terza serie della Porsche Cayenne si è allungata di 6,3 cm e abbassata un po’ (9 mm). La larghezza è di quasi 2 metri Cayenne, e poi con la sensazione, data anche dall’abbassamento e dalla maggiore inclinazione dell’ultimo montante, di un’auto dalla stazza più sportiva che cerca in ogni modo di evidenziare la parentela con la 911.
In questa direzione, i tecnici della Casa hanno innovato non di poco anche il reparto dinamico, introducendo, per esempio, ed è una novità assoluta, quell’asse sterzante posteriore che ha fatto la sua prima comparsa proprio sulla 911. Un particolare che aiuterà sicuramente la più leggera Cayenne (circa 65 chilogrammi in meno rispetto a prima) nei percorsi guidati e nell’eventuale off-road. Nella stessa direzione, vanno le nuove sospensioni adattive pneumatiche a tre stadi e tutto il pacchetto di assistenza alla guida, che comprende anche un curioso quanto utile sistema di avvertimento in caso ci si stia avvicinando troppo al marciapiede con il rischio di rovinare i preziosi cerchi (che adesso «indossano» pneumatici misti, ossia di misure diverse, fino a 21 pollici).
Dunque la Cayenne, al di là di una linea che resta comunque riconoscibile, porta sottopelle una dose consistente di novità. Dose che si manifesta in maniera molto chiara una volta che si aprono le portiere. Al di là dei 100 litri in più di capienza del bagagliaio, è il Porsche Advanced Cockpit a fare spalancare le bocche. Tasti a sfioramento sul tunnel centrale per la maggior parte dei sistemi di bordo, cruscotto con due display digitali configurabili e con il doveroso e azzeccatissimo contagiri analogico centrale. Poi c’è lo schermo full HD da 12,3 pollici centrale a chiudere il quadro.
Quanto ai motori, al lancio saranno disponibili i due benzina 3 litri monoturbo da 340 cv e biturbo 2,9 litri V6 da 440 cv (per la Cayenne S), quest’ultimo con prestazioni già notevoli (5,2 nello 0-100 km/h, ma 4,9 con il pacchetto «Sport Chrono», e velocità massima di 265 orari). Per l’alternativa Diesel, «stiamo valutando», ci hanno detto in Porsche. Confermata, ma più avanti, la ibrida. Il cambio Tiptronic S a otto rapporti, aggiornato, ha tempi di reazione più brevi. Quattro le modalità della guida offroad (Mud, Gravel, Sand e Rocks), che regolano motore, telaio e differenziali, oltre alla taratura standard Onroad.
Curiosi anche i dischi freno ricoperti con carburo di tungsteno, soluzione che migliora l’attrito e mantiene il disco brillante, evitando la produzione della fastidiosa e inquinante polvere di frenatura.
I prezzi? Si parte da 78.030 euro per la versione «base» e si arriva ai 95.598 della S.
L’assistenza