Corriere della Sera

Giovane, liberale ed elitario L’ascesa di Christian Lindner un po’ Macron (poco europeista)

Ha rilanciato il partito. Se andrà al governo, l’Ue sarà meno «solidale»

- di Danilo Taino DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Slogan «Gli zaini degli studenti cambiano il mondo». I suoi poster elettorali sono in bianco e nero

Il «partito dei dentisti e degli avvocati» tedeschi vuole andare al governo. Dunque, ha deciso di rompere lo steccato che lo confinava a difensore degli interessi dei benestanti, dei profession­isti e degli imprendito­ri, e si presenta come il vero modernizza­tore della Germania. E si affida a un giovane leader. Si chiama Christian Lindner, ha 38 anni, ha un bell’aspetto, prima di entrare in politica era un uomo d’affari, si diletta a guidare auto da corsa e dice che i suoi Liberali sono il solo «partito di centro per il centro»: gli altri oscillano, soprattutt­o verso sinistra, compresa l’Unione Cdu-Csu di Angela Merkel.

Sì, Lindner è ambizioso e, in un periodo in cui i liberali di tutto il mondo non stanno tanto bene, vuole riportare in auge i Liberali tedeschi (l’Fdp) su un programma di mercati aperti, taglio delle tasse, ridimensio­namento del ruolo dello Stato. Non proprio una piattaform­a tedesca per i tedeschi: sta di fatto che il partito che ha raccolto dal fango nel 2013 — dopo che aveva subito una sconfitta storica e non era riuscito a superare la soglia del 5% sotto la quale non si entra in Parlamento — è di nuovo vivo, alle elezioni federali del 24 settembre rientrerà quasi certamente al Bundestag e potrebbe essere il nuovo partner di coalizione dell’Unione CduCsu, da solo o assieme ai Verdi. Lindner, però, dice che non entrerà in un governo a tutti i costi ma solo su un programma chiaro: una settimana prima delle elezioni, dovrebbe presentare una serie di punti con i quali andare a trattative per formare una maggioranz­a se i numeri elettorali lo consentira­nno.

Dopo il dibattito televisivo di domenica sera tra Merkel e il suo sfidante socialdemo­cratico Martin Schulz, pare che ci siano pochi dubbi su chi guiderà il prossimo governo: Merkel. L’interesse si è quindi spostato su chi arriverà terzo, dopo Unione e Spd, e su chi potrà entrare in coalizione con la cancellier­a per tutte le stagioni. Al momento, i sondaggi danno i Liberali tra l’8 e il 10%, più o meno al livello della Linke (sinistra-sinistra) e degli anti-immigrati della AfD; i Verdi sono attorno al 7%. Per Lindner già questo è un risultato: il suo partito aveva raggiunto il 15% dei voti alle elezioni del 2009, era andato al governo con Merkel e quattro anni dopo era crollato al 4,8%, marginale. Riportarlo in Parlamento sarà un primo successo. Farlo entrare al governo, dove l’Fdp è stato per anni nel dopoguerra come ago della bilancia tra cristiano-democratic­i e socialdemo­cratici, sarebbe un’altra vittoria. Il fatto è che Lindner lo vuole fare a modo suo: è giovane, un po’ nell’onda di Emmanuel Macron in Francia (39 anni) e del possibile prossimo cancellier­e austriaco Sebastian Kurz (31), e vuole innovare.

La sua campagna elettorale non ha niente di «popolare», è elitaria. Tanti poster con la sua fotografia in bianco e nero, barba non fatta. Slogan tipo «Gli zaini degli studenti cambiano il mondo, non le borse 24 ore», «Digital First, i dubbi secondi». Nel suo programma per la prossima legislatur­a: 30 miliardi in meno di tasse (il doppio di quanto propone Merkel), digitalizz­azione spinta e Internet veloce, più istruzione, liberalizz­azioni del mercato del lavoro, una nuova legge sugli immigrati per attrarre profession­alità. Ma — questo preoccuper­à molti in Europa e in Italia, se andrà al governo — niente budget dell’eurozona per aiutare i Paesi in difficoltà, nessuna integrazio­ne dell’area euro come vorrebbe Macron, basta aiuti tedeschi alla Grecia, prendere atto dell’annessione russa della Crimea, bypassare Trump ma mettere l’Alleanza atlantica al centro della politica estera tedesca. Non esattament­e il programma preferito da Angela Merkel: governare con Lindner le parrebbe ogni giorno un appuntamen­to col dentista.

@danilotain­o

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Senza cravatta Christian Lindner, 38 anni, leader dei Liberali tedeschi (Fdp) si toglie la cravatta durante un comizio ad Amburgo (Epa/Focke Strangmann)
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