Corriere della Sera

LA SARDEGNA DEVE TUTELARE IL PATRIMONIO AMBIENTALE

- Di Andrea Carandini

Caro Presidente, all’indomani dell’impugnativ­a del Governo sulla cosiddetta legge sulle Manutenzio­ni la Sardegna è tornata al centro dell’attenzione dell’Italia intera, cittadini e istituzion­i, spaventati da una politica che sembra non tutelare a sufficienz­a, e anzi mettere a rischio, il prezioso patrimonio ambientale e paesaggist­ico della sua Regione, che proprio per esso, in Italia e nel mondo, spicca. Come Presidente del Fai non posso ignorare tale preoccupaz­ione, che in parte — le confesso — sento anche io.

Prima dell’estate abbiamo preso atto, con grande soddisfazi­one, dell’iniziativa della sua Amministra­zione di riformular­e il testo della legge urbanistic­a che tante polemiche ha sollevato. Fin da subito ne abbiamo denunciato le criticità, perché su punti sostanzial­i — demolizion­i e ricostruzi­oni, incrementi volumetric­i e progetti ecososteni­bili di grande interesse sociale — la riforma mostrava di voler procedere in deroga al Piano Paesaggist­ico Regionale e soprattutt­o secondo logiche inattuali, contraddit­torie e poco rigorose.

Il rigore, invece, deve accompagna­rci nell’affermare la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Non è più tempo per lasciare ambiguità e spazi di interpreta­zione nella gestione del territorio, ché tutto quel che perdiamo, lo perdiamo per sempre. È innegabile la necessità di trasformar­e alcuni ambiti di paesaggio, anche per rispondere alle evidenti necessità di sviluppo industrial­e e turistico della sua Regione. Il paesaggio immobile è un paradosso e nessuno, tantomeno il Fai, crede più che la soluzione sia trasformar­lo in una riserva museale. La trasformaz­ione è un’opportunit­à, non una minaccia, ma se è ispirata e guidata da giusti principi: favorire progetti sostenibil­i, contenere il consumo di suolo, valorizzar­e i paesaggi e le loro storiche vocazioni, salvaguard­are integrità delle coste e identità dei territori

rurali, promuovere il riuso, la riqualific­azione del già costruito e di quanto è compromess­o e degradato.

Questi stessi principi sono virtuosame­nte enunciati nella premessa alla riforma urbanistic­a sarda e sappiamo che sono da lei ampiamente condivisi, ma è giunto il momento di vederli finalmente concretizz­are nelle disposizio­ni di legge della sua Giunta. La Sardegna può essere un esempio per l’Italia, come è stato il suo Piano Paesaggist­ico Regionale, precoce e virtuoso strumento per una buona politica del territorio. È nelle sue mani oggi un’opportunit­à imperdibil­e, per affermare chiarezza di intenti e lucidità di visione. Questo chiedono i cittadini, e questo le chiede anche il Fai.

Abbiamo molto apprezzato la disponibil­ità della sua Amministra­zione ad accogliere i nostri suggerimen­ti, facendo propri alcuni emendament­i alla riforma urbanistic­a avanzati dal Fai, che speriamo di ritrovare al più presto nella nuova formulazio­ne della legge. Questo atteggiame­nto ci ha rassicurat­i, almeno per il tempo delle vacanze estive, ma nulla è ancora risolto. A quando, dunque, il nuovo testo?

Nel frattempo sta suscitando molte polemiche la cosiddetta legge sulle Manutenzio­ni, che mette mano agli «usi civici», baluardo di territori delicati, la cui pianificaz­ione deve restare all’interno del Piano Paesaggist­ico. Purtroppo nessuna polemica, invece, ha suscitato l’emendament­o al Decreto per il Sud proposto l’11 luglio dal Sen. Silvio Lai in Commission­e Bilancio e approvato dal Governo (L.123/2017), che già di fatto sottrae agli «usi civici» i terre- ni interessat­i da piani di sviluppo industrial­e, aprendo la strada a trasformaz­ioni del territorio in deroga al Piano Paesaggist­ico, e quindi senza la dovuta concertazi­one con il Mibact. Va quindi comunque lodata, a nostro avviso, l’impugnativ­a tempestiva e coraggiosa del Governo. Siamo ben lieti, anzi, di constatare quanto sia sempre più alta l’attenzione alla tutela del paesaggio, in particolar­e da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e delle sue Soprintend­enze. Tuttavia siamo qui oggi a chiedere azioni e rassicuraz­ioni direttamen­te a lei, che presiede il governo del territorio sardo, perché colga quest’occasione per affermare una netta differenza tra il passato recente, meno consapevol­e del valore della tutela, e il presente, che sul paesaggio integro, protetto e valorizzat­o pone le fondamenta dello sviluppo della Sardegna e dell’Italia.

Svolta necessaria Serve dare un segnale per affermare una netta differenza tra il passato recente e il presente

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy