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Micaela Ramazzotti nel ruolo di una madre surrogata Il regista: film non rassicurante
ufficiale (il film, prodotto da Indiana con Raicinema esce il 27 settembre per Bim). «Ci aspettiamo diverse reazioni, il film non è rassicurante. Speriamo che serva a parlare del calvario dell’adozione, un inferno per tanti».
Se lo augura anche Micaela Ramazzotti: «La nostra legge è troppo restrittiva, il percorso è troppo lungo. E perché poi i single, omosessuali e lesbiche non possono adottare? Le madri naturali sono tutte diverse, perché non possono esserlo anche quelle adottive?». La Maria del film ci mette molto a diventarlo. «Lei è una madrebambina. Si abbraccia da sola per farsi forza con lui che è marito, amante, fratello, padrone, carceriere. Maria è schiava di un progetto che non ha scelto ma di cui ha accettato di fare parte. Ma nello stesso tempo ne persegue un altro di emancipazione». Non è un’eroina. «Preferisco donne disgraziate. Più sono disperate più come attrice vado a cercarle. Il cinema ti da la possibilità di dare voce a chi non ce l’ha». Con Riso è la seconda volta. «Al cinema sono stata la bambina di grandi maestri, mi piace essere donna con un giovane regista. Con lui divento più spudorata, dà voce al mio lato primitivo e selvaggio».
Il rifiuto La scena della coppia omosessuale che rifiuta il bimbo malato? La cattiveria riguarda tutti