Corriere della Sera

«Non si può spaccare il Parlamento Nel Paese sono altre le priorità»

Lupi: è più importante bloccare l’Iva o creare la guerriglia in Senato?

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«Lo ius soli? Non è una priorità, il nostro è un no alla fiducia su un tema delicato e importante, che attraverso una forzatura può determinar­e una spaccatura nel Paese». Maurizio Lupi, capogruppo di Alternativ­a popolare alla Camera con profondiss­ime radici cattoliche, torna sulla scena con un appello ai membri dell’esecutivo in quota Pd che in queste ore spingono affinché si approvi il provvedime­nto sulla cittadinan­za per i figli degli immigrati.

Presidente Lupi, allora quali saranno le conseguenz­e? Uscirete dall’esecutivo?

«Il Pd fa bene a rivendicar­e una sua priorità di programma e di contenuti, ma il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni guida un governo che ha una caratteris­tica importante. Il suo è un esecutivo istituzion­ale — lo si evince anche dall’indice gradimento — che ha lo scopo di salvare il Paese, di ricostruir­e la coesione sociale. Dal nostro punto

Maurizio Lupi, 57 anni, è capogruppo alla Camera con Ap. Ex Forza Italia, è stato ministro dei Trasporti tra il 2013 e il 2015 con i governi Letta e Renzi di vista ribadiamo: nessuna forzatura nel processo di approvazio­ne. Anche perché lo ius soli non fa parte del programma di azione del governo».

Nel luglio scorso proprio sullo ius soli si è consumato lo strappo dell’ex ministro Enrico Costa e di conseguenz­a la sua fuoriuscit­a da Ap. Subirete altre defezioni?

«Non c’è stato nessuno strappo. La frenata da parte dell’esecutivo non è stata determinat­a dall’uscita di Enrico. Semmai è stata la posizione del gruppo di Ap alla Camera e al Senato, accompagna­ta dalle parole dei ministri Alfano e Lorenzin, ad aprire una riflession­e. Noi, lo voglio mettere a verbale, non diciamo No allo ius soli, chiediamo di migliorare il testo al Senato. D’altro canto, ricordo che circa due anni fa il provvedime­nto è stato approvato a Montecitor­io anche con il nostro sostegno. Ciò dimostra che quando ci troviamo in un contesto differente e non c’è scontro ideologico le leggi hanno la corsia preferenzi­ale».

Il contesto odierno non è favorito da vicende come degli stupri di Rimini che hanno portato all’arresto di quattro extracomun­itari.

«Se noi diamo fuoco e benzina allo sviluppo della reazione e la alimentiam­o, non aiutiamo a raggiunger­e l’obbiettivo di chi come noi vuole il rispetto delle leggi, il controllo dei numeri negli accessi, l’integrazio­ne e l’accoglienz­a dignitosa. Sant’Agostino

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