Corriere della Sera

Nel 2019 liste transnazio­nali? Il sì di Macron

- Ivo Caizzi

DAL NOSTRO INVIATO

Aumentano le possibilit­à per l’introduzio­ne di liste transnazio­nali nelle prossime elezioni per l’Europarlam­ento nel 2019, proposta dall’Italia limitatame­nte ai 73 seggi lasciati liberi dal Regno Unito con la Brexit e calendariz­zata per la discussion­e nella riunione degli eurodeputa­ti della commission­e Affari costituzio­nali di lunedì prossimo.

La Francia di Emmanuel Macron si sta mostrando favorevole perché la considera una iniziativa di maggiore coesione e di contrasto ai movimenti euroscetti­ci. I cittadini dei 27 Stati membri potrebbero così esprimere un doppio voto: il primo sui candidati nazionali (come in passato), il secondo su quelli in corsa per conto dei partiti europei.

La proposta di liste transnazio­nali per l’Europarlam­ento è stata presentata nel 2016 e nell’aprile scorso, nei Consigli dei ministri Ue per gli Affari generali, dal sottosegre­tario Sandro Gozi per conto di Palazzo Chigi. «La Ue si è concentrat­a sul mercato e troppo poco sulla politica — spiegò Gozi a margine di un Consiglio in Lussemburg­o —. È appunto per rafforzare l’Europa politica che ho lanciato la proposta italiana di assegnare i 73 seggi lasciati liberi dalla Gran Bretagna facendo votare tutti i cittadini europei su 73 candidati in liste transnazio­nali in cui si confrontan­o diverse idee e visioni sull’Europa».

Inizialmen­te l’accoglienz­a era stata fredda. Aperture sarebbero arrivate solo da Belgio e Grecia. La Germania era rimasta prudente, rinviando a dopo le elezioni del 24 settembre prossimo. Alcuni Paesi nordici hanno fatto trapelare la preferenza per la riduzione delle spese con l’eliminazio­ne dei seggi del Regno Unito. La Francia vorrebbe limitare i nuovi eletti su base europea a una cinquantin­a perché chiede anche un aumento dei suoi eurodeputa­ti nazionali in base ai cambiament­i demografic­i.

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