Corriere della Sera

«Bevevamo a riva birra analcolica Poi le botte feroci, ho dovuto fingere di essere morto»

I verbali delle vittime e dei quattro stupratori Butungu riconosciu­to dalla ragazza di Varese

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Pasqualett­o

«Ci siamo seduti su un asciugaman­o, steso sulla sabbia, vicino al moscone bianco-blu. Abbiamo fumato qualche sigaretta e bevuto una bibita analcolica».

La nottata tra il 25 e il 26 agosto era iniziata nel modo più romantico, per i due giovani polacchi. Poi, di colpo, tutto è cambiato: «Dopo circa un’ora si è materializ­zato davanti a noi un ragazzo. “Where are you from?”, ha chiesto in un inglese non proprio corretto. “Poland”. “Datemi il portafogli e i telefonini”. Capito che aveva brutte intenzioni, ci siamo alzati per allontanar­ci e lui ha colpito il mio amico al volto facendolo cadere a terra, mentre dall’oscurità sono spuntate davanti a me tre persone che mi hanno immobilizz­ato e buttato di schiena sulla sabbia. Mi hanno colpita al volto, alla testa, sul corpo». Venti minuti di terrore, raccontati e sottoscrit­ti così dalla ragazza davanti agli inquirenti e all’interprete di polacco.

Dove sei? Mi uccidono

«I tre mi hanno tenuta anche per la gola, quasi da strozzarmi, due mi hanno bloccato le gambe, il terzo ha fatto il resto, per poi dare il cambio agli altri due… Sentivo il mio amico che era stato picchiato e mi chiamava: “Dove sei?” mentre io lo imploravo di aiutarmi…. Ero stremata ma cosciente. Mi hanno portato a riva per gettarmi dell’acqua addosso, dopo essermi ripresa sono stata trascinata sulla spiaggia, immobilizz­ata di schiena sulla sabbia e abusata ancora una volta». L’amico era poco più in là e ha ricordato così quel momento: «La sentivo, diceva “aiutami che questi mi uccidono”. Io ho fatto finta di essere svenuto e così loro si sono preoccupat­i che non fossi morto…».

Dagli atti depositati ai giudici di Rimini e Bologna che hanno confermato il carcere per Guerlin Butungu, il ventenne congolese considerat­o il capo della banda, e per i tre minorenni, emergono le deposizion­i di tutti i protagonis­ti della notte degli stupri: le tre vittime, compresa la transessua­le peruviana, e i quattro indagati.

Io tenevo il polacco

Ieri, davanti al giudice, il congolese Butungu ha fornito una nuova versione dei fatti. «Non ho dormito ma non ho nemmeno violentato la donna polacca, io ho tenuto fermo il suo amico, mentre gli altri sono andati da lei». Quanto allo stupro della prostituta peruviana ha detto «che non è stata violenza perché abbiamo contrattat­o, io le avrei dato dei soldi: l’hanno violentata solo loro tre». E avrebbero trovato da discutere sull’ammontare. La peruviana ha smentito tutto: «Il congolese mi ha colpita alla testa con una bottiglia e mi ha trascinata per i capelli fra i rovi. Ti ammazziamo, tagliale la faccia, urlava… Hanno abusato di me a turno una prima volta e poi di nuovo Butungu e uno dei fratelli».

I minorenni: lui è falso

Il sedicenne nigeriano ha accusato Butungu: «Ci ha detto di tenere fermo il polacco che ci avrebbe pensato lui a lei. Ma non riusciva a tenerla e allora i fratelli sono andati a bloccare le gambe della ragazza. Ma c’era la sabbia e non riusciva a violentarl­a. Per questo l’hanno portata in acqua. Con lui l‘ha violentata il fratello più piccolo (non ancora 15 anni, ndr)». Quest’ultimo, invece, ha scaricato tutto su Butungu: «Solo lui ha violentato...E la trans l’ha trascinata per i capelli e l’ha colpita». Stessa versione ha dato suo fratello: «Prima di tutto Guerlin ci ha offerto due bottiglie di Vodka e degli spinelli che ha preparato».

Un’altra violenza

Per il pm Stefano Celli la versione più attendibil­e è quella delle vittime «riscontrat­e da tutti i dati finora acquisiti», scrive nella sua richiesta di convalida del fermo.

Ma non è finita. La posizione di Butungu si potrebbe ulteriorme­nte aggravare. È stato infatti riconosciu­to anche dalla vittima di un’altra tentata violenza: quella del 12 agosto, ai danni di una coppia residente a Varese. Lei, etiope trentenne, ne è sicura: «Sì, ho visto la foto, è Butungu quello che voleva violentarm­i».

Non ho violentato la donna polacca. Io tenevo fermo il suo amico e gli altri sono andati da lei

Butungu

Il congolese mi ha colpita alla testa con una bottiglia. Ti ammazziamo, tagliale la faccia, urlava

La trans I minorenni «Noi non c’entriamo con violenze sessuali, quelle cose le ha fatte solo il congolese»

 ?? (Photomasi/ Karma Press) ?? Con il cane A sinistra Guerlin Butungu, il congolese di 20 anni considerat­o capobranco degli stupri di Rimini. Le forze dell’ordine gli contestano pestaggi, violenze sessuali e rapine
(Photomasi/ Karma Press) Con il cane A sinistra Guerlin Butungu, il congolese di 20 anni considerat­o capobranco degli stupri di Rimini. Le forze dell’ordine gli contestano pestaggi, violenze sessuali e rapine

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