«Bevevamo a riva birra analcolica Poi le botte feroci, ho dovuto fingere di essere morto»
I verbali delle vittime e dei quattro stupratori Butungu riconosciuto dalla ragazza di Varese
«Ci siamo seduti su un asciugamano, steso sulla sabbia, vicino al moscone bianco-blu. Abbiamo fumato qualche sigaretta e bevuto una bibita analcolica».
La nottata tra il 25 e il 26 agosto era iniziata nel modo più romantico, per i due giovani polacchi. Poi, di colpo, tutto è cambiato: «Dopo circa un’ora si è materializzato davanti a noi un ragazzo. “Where are you from?”, ha chiesto in un inglese non proprio corretto. “Poland”. “Datemi il portafogli e i telefonini”. Capito che aveva brutte intenzioni, ci siamo alzati per allontanarci e lui ha colpito il mio amico al volto facendolo cadere a terra, mentre dall’oscurità sono spuntate davanti a me tre persone che mi hanno immobilizzato e buttato di schiena sulla sabbia. Mi hanno colpita al volto, alla testa, sul corpo». Venti minuti di terrore, raccontati e sottoscritti così dalla ragazza davanti agli inquirenti e all’interprete di polacco.
Dove sei? Mi uccidono
«I tre mi hanno tenuta anche per la gola, quasi da strozzarmi, due mi hanno bloccato le gambe, il terzo ha fatto il resto, per poi dare il cambio agli altri due… Sentivo il mio amico che era stato picchiato e mi chiamava: “Dove sei?” mentre io lo imploravo di aiutarmi…. Ero stremata ma cosciente. Mi hanno portato a riva per gettarmi dell’acqua addosso, dopo essermi ripresa sono stata trascinata sulla spiaggia, immobilizzata di schiena sulla sabbia e abusata ancora una volta». L’amico era poco più in là e ha ricordato così quel momento: «La sentivo, diceva “aiutami che questi mi uccidono”. Io ho fatto finta di essere svenuto e così loro si sono preoccupati che non fossi morto…».
Dagli atti depositati ai giudici di Rimini e Bologna che hanno confermato il carcere per Guerlin Butungu, il ventenne congolese considerato il capo della banda, e per i tre minorenni, emergono le deposizioni di tutti i protagonisti della notte degli stupri: le tre vittime, compresa la transessuale peruviana, e i quattro indagati.
Io tenevo il polacco
Ieri, davanti al giudice, il congolese Butungu ha fornito una nuova versione dei fatti. «Non ho dormito ma non ho nemmeno violentato la donna polacca, io ho tenuto fermo il suo amico, mentre gli altri sono andati da lei». Quanto allo stupro della prostituta peruviana ha detto «che non è stata violenza perché abbiamo contrattato, io le avrei dato dei soldi: l’hanno violentata solo loro tre». E avrebbero trovato da discutere sull’ammontare. La peruviana ha smentito tutto: «Il congolese mi ha colpita alla testa con una bottiglia e mi ha trascinata per i capelli fra i rovi. Ti ammazziamo, tagliale la faccia, urlava… Hanno abusato di me a turno una prima volta e poi di nuovo Butungu e uno dei fratelli».
I minorenni: lui è falso
Il sedicenne nigeriano ha accusato Butungu: «Ci ha detto di tenere fermo il polacco che ci avrebbe pensato lui a lei. Ma non riusciva a tenerla e allora i fratelli sono andati a bloccare le gambe della ragazza. Ma c’era la sabbia e non riusciva a violentarla. Per questo l’hanno portata in acqua. Con lui l‘ha violentata il fratello più piccolo (non ancora 15 anni, ndr)». Quest’ultimo, invece, ha scaricato tutto su Butungu: «Solo lui ha violentato...E la trans l’ha trascinata per i capelli e l’ha colpita». Stessa versione ha dato suo fratello: «Prima di tutto Guerlin ci ha offerto due bottiglie di Vodka e degli spinelli che ha preparato».
Un’altra violenza
Per il pm Stefano Celli la versione più attendibile è quella delle vittime «riscontrate da tutti i dati finora acquisiti», scrive nella sua richiesta di convalida del fermo.
Ma non è finita. La posizione di Butungu si potrebbe ulteriormente aggravare. È stato infatti riconosciuto anche dalla vittima di un’altra tentata violenza: quella del 12 agosto, ai danni di una coppia residente a Varese. Lei, etiope trentenne, ne è sicura: «Sì, ho visto la foto, è Butungu quello che voleva violentarmi».
Non ho violentato la donna polacca. Io tenevo fermo il suo amico e gli altri sono andati da lei
Butungu
Il congolese mi ha colpita alla testa con una bottiglia. Ti ammazziamo, tagliale la faccia, urlava
La trans I minorenni «Noi non c’entriamo con violenze sessuali, quelle cose le ha fatte solo il congolese»