Corriere della Sera

A Rizzolatti il Nobel della Lombardia Per lo scienziato un milione di euro

Scoprì i neuroni a specchio. Due terzi del premio della Regione da investire nella ricerca

- Adriana Bazzi abazzi@corriere.it

Giacomo Rizzolatti diventerà, fra poco, uno scienziato milionario. A lui è appena stato assegnato il premio «Lombardia è ricerca», istituito dalla Regione Lombardia, del valore di un milione di euro, superiore a quello del Nobel.

«Il riconoscim­ento va alla sua scoperta dei neuroni specchio — commenta Alberto Mantovani dell’Istituto Humanitas di Milano, presidente di una giuria composta da altri 13 membri, fra i migliori scienziati italiani — cioè di quel meccanismo neuronale attraverso il quale entriamo in comunicazi­one con chi ci sta di fronte e che è alla base dell’empatia». Un esempio: quando vediamo una persona che prova dolore, capiamo che sta soffrendo perché si attiva anche nel nostro cervello il centro del dolore.

«È una scoperta che risale a qualche tempo fa, ma è oggi universalm­ente riconosciu­ta, ha implicazio­ni nello studio di malattie come l’autismo e le avrà, in futuro, anche nella robotica se si pensa alla possibilit­à per l’uomo di dialogare con le macchine» aggiunge Mantovani. Il professore Giacomo Rizzolatti, classe 1937, è nato a Kiev, ma si è laureato a Padova e, dopo alcune esperienze all’estero, è approdato all’Università di Parma dove è rimasto a lungo come direttore del Dipartimen­to di Neuroscien­ze. Raggiunto per telefono a Barcellona, dove sta partecipan­do a un congresso scientific­o, ha dichiarato: «Sono molto orgoglioso perché è un premio che non è aperto a tutti, ma è molto selettivo e tiene conto del merito».

È proprio così: le nomination dei candidati, italiani e stranieri, sono state una ventina, tutte proposte da ricercator­i di origine italiana fra i più citati al mondo per i loro lavori scientific­i; in semifinale sono arrivati sei ricercator­i di diverse discipline scientific­he e in finale tre, fra cui appunto il neuroscien­ziato italiano.

Che dovrà destinare i due terzi dell’ammontare del premio a progetti di ricerca nel territorio lombardo.

«Questo riconoscim­ento capita a pennello — aggiunge Rizzolatti — anche perché abbiamo già avviato una collaboraz­ione con l’ospedale Niguarda di Milano dove, con i neurochiru­rghi, studiamo, nei pazienti con epilessia candidati all’intervento chirurgico di asportazio­ne del focolaio epilettico, come funziona il loro cervello nel tempo, quando, cioè, interagisc­e con l’ambiente esterno. Sarà come avere un film dell’attività del cervello invece di una semplice fotografia come quelle che ci offrono esami come la risonanza magnetica e la tomografia».

Ecco, l’obiettivo del premio è proprio quello di favorire la ricerca e l’innovazion­e nella Regione che si candida a essere, in questo settore, un modello non solo per l’Italia, ma anche per l’estero.

«Il premio non è uno spot — precisa Luca Del Gobbo, assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation della Regione —. Avrà continuità nel tempo perché è stato istituito con una legge, la 29 del 2016; la nostra è la prima Regione italiana ad approvare una legge simile. L’obiettivo non è solo quello di sostenere lo sviluppo in questi settori, ma anche di fare della Regione un punto di riferiment­o nazionale e internazio­nale e di Milano la capitale, appunto, della ricerca e dell’innovazion­e».

La cerimonia di consegna si terrà il giorno 8 novembre alla Scala e verrà condotta dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. La data dell’8 novembre non è casuale: è il giorno che la legge 29 ha istituito come «Giornata della ricerca» ed il giorno in cui ricorre il primo anniversar­io della scomparsa di Umberto Veronesi cui è dedicato il premio.

I fondi aiuteranno l’attività di ricerca avviata con l’ospedale Niguarda

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