L’ANTI-ANTIFASCISMO E IL POSTER DI
CASA POUND
Caro Aldo, ho letto la risposta «Il vero volto di Barcellona» e, come catalano, dissento su alcune sue affermazioni. Penso che il lettore dovrebbe sapere che oltre ad essere il fondatore del Partido Popular, Fraga fu ministro durante la dittatura. Oggi i catalani non implorano più. Le nuove generazioni educate in democrazia non hanno la paura intrinseca di quelle educate durante il franchismo. È proprio il cambiamento generazionale che rende la questione dell’indipendenza di fondamentale importanza. Quando lei entra in una libreria in Danimarca e all’ingresso ci sono solo libri in danese lo considera un «piccolo segnale di chiusura». In tutte le librerie di Milano dove sono entrato ho trovato, all’ingresso, solo libri in italiano. Milano, però, rimane una metropoli europea. Il catalano, la lingua non ufficiale più parlata in Europa, rimane una realtà nascosta per tanti concittadini europei. La maggioranza dei catalani vuole votare e voterà il 1° ottobre. Se il «Sì» vince, la Catalogna potrà contribuire al progresso dell’Europa, della uguaglianza e la fraternità con le altre nazioni, inclusa la spagnola. Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere
Caro Aldo,
da qualche anno la Grecia ha visto entrare in Parlamento un partito nazifascista, Alba Dorata. Oggi in Italia, per me che ci vivo da 30 anni, sembra un film già visto, con protagonista Casa Pound al posto di Alba Dorata.
trianda.loukarelis@gmail.com
Caro Trianda,
La Grecia ha subito un terremoto politico tale che dalle macerie dei vecchi partiti è riemerso un po’ di tutto, comprese forze antisistema di destra, in un Paese a lungo governato prima dalla destra militare, poi (dopo la lunga egemonia dei socialisti del Pasok) dalla destra nazionalista. Ricordo Atene nei giorni del referendum del luglio 2015: tutti gli spot televisivi erano per il Sì al piano di austerity chiesto dall’Europa; tutte le scritte sui muri erano per il No. Il No stravinse; però il governo di Tsipras — sedicente antisistema, ma di sinistra — dovette accettare un piano molto più draconiano di quello bocciato dal popolo greco.
In Italia, quando e dove si sono presentate alle elezioni, Casa Pound, Forza Nuova e altri gruppi fascistoidi hanno preso quasi sempre e quasi ovunque percentuali simboliche. Questo perché gli italiani che sostengono o rimpiangono il fascismo sono per fortuna molto pochi. Sono moltissimi invece quelli che non hanno del fascismo un’opinione negativa. Li potremmo definire anti-antifascisti. Per loro l’antifascismo è un valore di sinistra: non sanno che non erano di sinistra alcuni tra i più formidabili avversari del fascismo, quello vero. Migliaia di carabinieri martiri della Resistenza, migliaia di internati militari in Germania che rifiutarono di andare a Salò e morirono nei lager nazisti, il colonnello Montezemolo torturato e fucilato alle Ardeatine, il generale Raffaele Cadorna capo militare della Resistenza, Edgardo Sogno il cui coraggio al limite della temerarietà non poté essere negato neppure dai suoi avversari. Ma non è nella storia che affondano le radici i movimenti di cui lei parla, caro Trianda. È dalla crisi economica, dal disagio sociale, dalla guerra tra poveri accesa da un’immigrazione fuori controllo, dal discredito delle classi dirigenti, dalla scomparsa dei partiti tradizionali. E anche da una debolezza culturale, che chiama «politicamente corretto» (vale a dire una moda americana per fortuna declinante) quello che è invece rispetto delle opinioni e delle sensibilità altrui. L’altro giorno a San Giovanni, quartiere semicentrale della Capitale d’Italia, ho visto un manifesto firmato da Casa Pound, con il volto di una persona omosessuale e la scritta «Contro l’eroticamente corretto». Vorrei vivere in un Paese dove a nessuno verrebbe in mente di stampare un manifesto del genere.