Corriere della Sera

Fatturazio­ne a 28 giorni e non a un mese, Agcom in pista

- Di Fabio Savelli

Potremmo definirlo un ginepraio. Tra nuove politiche commercial­i, delibere Agcom e atti impugnati al Tar. Da qualche mese i principali operatori telefonici mobili hanno cambiato il modello di fatturazio­ne. Non più a un mese, ma a 28 giorni. Le bollette telefonich­e ora arrivano puntuali ogni 4 settimane. Su un anno solare le mensilità diventano 13 e non più 12, comportand­o un aggravio delle tariffe in media dell’8,6%. Sul tema l’authority è l’Agcom che a marzo scorso ha emanato una delibera in cui concede questa facoltà agli operatori mobili, ma non a quelli di rete fissa, il cui modello di fatturazio­ne resta a cadenza mensile. Questa linea Maginot, inserita da Agcom per tutelare il consumator­e, è stata però impugnata al Tar dagli operatori di rete fissa. L’udienza è fissata a febbraio 2018. E dovrà stabilire se la limitazion­e delle politiche commercial­i sia legittima o meno. Nell’attesa si muovono anche i broadcaste­r come Sky, che a luglio è passata alla fatturazio­ne a 28 giorni, nonostante l’Agcom non si sia espressa sul settore televisivo. Il 13 settembre è previsto un consiglio dell’authority proprio su questo tema. Non sono escluse delle sanzioni se la normativa sulla trasparenz­a non fosse stata rispettata. Massimilia­no Dona, presidente dell’Unione nazionale dei Consumator­i, parla però di «cattiva etica d’impresa» che sta prendendo piede.

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