Tre categorie, 5 vincitori Per il «Masi» in Valpolicella Cerimonia il 30 settembre
Torna il Premio Masi, 36° edizione, con l’annuncio dei 5 vincitori delle 3 sezioni. Lo sguardo va all’attualità, al territorio — l’evento culturale è promosso da un’importante azienda vinicola della Valpolicella, nel Veronese — e alla scena internazionale. I premiati: per la sezione «Civiltà veneta», Emilio Franzina, ricercatore, uno dei massimi storici del fenomeno migratorio; Paola Marini, storica dell’arte, oggi alla guida delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; Elena Zambon, imprenditrice farmaceutica, sensibile ai valori morali e sociali, con la Fondazione Zoè. Per la «Civiltà del vino»: Luigi Moio, docente, sperimentatore e divulgatore, merito anche del successo del suo libro Il respiro del vino (Mondadori). Il «Grosso d’oro veneziano» va a Yolande Mukagasana (nata in Ruanda nel 1954), sopravvissuta al genocidio dei Tutsi nel 1994: «Ha saputo trasmettere attraverso la sua forza d’animo, i suoi scritti, la sua voce, un messaggio di verità, giustizia, riconciliazione». «Il vissuto dei vincitori porta alla ribalta temi talvolta urgenti e anche di drammatica attualità per l’Europa e il nostro Paese», nota Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi. «Testimonianze per le giovani generazioni e stimolo per tutti noi», aggiunge Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola. Sabato 30 settembre, la premiazione presso le Cantine Masi.