Il nuovo fascino di «Gatta Cenerentola»
Della favola di Basile e della versione di De Simone sono rimasti l’orfanella, la matrigna e le sue sei figlie, adattate ai nostri giorni. Il resto è una rilettura inventiva e colorata del destino di Napoli, schiacciata dall’inquinamento che fa «nevicare» nero e da un boss della droga che ha ambizioni internazionali. In questa Gatta Cenerentola animata, in concorso a Orizzonti, si ritrova il pessimismo esistenziale del precedente L’arte della felicità, qui declinato con più ambizioni e tecnica (ad Alessandro Rak si sono uniti per la regia Ivan
La forza del regista Aronofsky è di essere un autore coraggioso: voleva provocare e ha centrato l’obiettivo Va bene così, è solo l’inizio del nostro percorso
Capiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone) ma soprattutto la voglia di cercare nuove strade per l’animazione «adulta», capace di sfruttare al meglio le voci dei suoi attori (su tutti Massimiliano Gallo, Alessandro Gassmann e Maria Pia Calzone) e costruire loro addosso caratteri non scontati. Ne esce una storia fantasiosa (la scarpetta della favola nasconde un segreto sorprendente) che rimanda alla realtà di oggi e che le canzoni che accompagnano il film aiutano a spiegare e a interpretare.
Lawrence sul set legge e parla d’altro... Finita la scena riprende il suo libro come se nulla fosse Io no, ho bisogno di tempo per concentrarmi