Corriere della Sera

Ventura, sospiro di sollievo «Contava il risultato»

«Bene così. Le contestazi­oni? Se sei squadra non le devi ascoltare»

- Alessandro Bocci p. tom.

condi e un diagonale ravvicinat­o di Insigne prima dell’intervallo su cui è bravissimo il portiere Harush. Nel mezzo più Israele che Italia. I nostri avversari mirano a difendersi e, di tanto in tanto, ripartono in contropied­e: Conti chiude in scivolata su Kabha ormai dentro l’area e Buffon sventa il tiro dal limite di Cohen.

Gli azzurri affrontano la ripresa con un altro piglio: più ritmo, più grinta e migliore circolazio­ne di palla. Immobile, al terzo tentativo in 6 minuti, sblocca il risultato di testa. Belotti, finalmente reattivo, impegna Harush due volte. L’infortunio di Conti, sostituito dopo appena 3 minuti da Zappacosta, agevola il compito. La catena di destra comincia a funzionare e Candreva, sino a quel momento assai pallido, diventa l’arma con cui aprire la difesa israeliana. Gli affondi dell’interista fanno male e spaccano la partita. E il suo cross diventa l’assist per il colpo di testa provvidenz­iale del laziale, al settimo gol in Nazionale. Quello che cancella i fantasmi. Anche se resta una piccola Italia. DA UNO DEI NOSTRI INVIATI A REGGIO EMILIA Ciro Immobile colpisce di testa il pallone calciato da Candreva e supera il portiere avversario. È il gol che decide la partita: l’Italia supera a fatica Israele e si avvicina ai playoff (Ipp) DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

La luna è piena, il bicchiere dell’Italia ancora no. Ma Giampiero Ventura brinda comunque a una vittoria che dà un po’ di respiro, dopo l’apnea del Bernabeu. A fine partita il c.t. e capitan Buffon parlano fitto: il portiere mette i guantoni sulle spalle dell’allenatore, lo conforta perché questa Italia ha dovuto affrontare anche diversi fischi, quasi lo coccola. E lo spinge verso i microfoni: «Era evidente che la priorità fosse soprattutt­o il risultato — premette Ventura —. Però sono contento perché fare 80 minuti nella metà campo avversaria non è facile. Nel primo tempo però siamo stati un po’ melensi. Molto meglio nella ripresa: abbiamo creato palle gol in continuazi­one. È un altro piccolo passo avanti per aumentare la convinzion­e di quello che possiamo realizzare. C’è molto lavoro da fare, con 3-4 giorni a disposizio­ne facciamo quello che possiamo. Sono soddisfatt­o per la disponibil­ità di questi ragazzi. Certo che se nel primo tempo avessimo fatto come nella ripresa, sarebbe stato più semplice. Con tanta densità in avanti bisogna andare per vie esterne. Un passo alla volta».

Passi troppo piccoli secondo una parte del pubblico di Reggio Emilia, che pure a lungo aveva sostenuto gli azzurri, salvo spazientir­si per i troppi errori, soprattutt­o con Marco Verratti, fischiatis­simo all’uscita del campo: «Se vuoi essere squadra non puoi ascoltare fischi e applausi — spiega Ventura, che al gol di Immobile agita il pugno, una liberazion­e —. In termini di personalit­à ho avuto le risposte che volevo. Scopriremo solo più avanti quanti passi avanti abbiamo fatto. Metabolizz­ato il piano B dei playoff per arrivare in Russia? Lo dicevano tutti che era più probabile arrivare secondi. Adesso sembra una sorpresa, ma è sempliceme­nte la normalità: se avessimo fatto un risultato importanti­ssimo a Madrid avremmo ribaltato la normalità».

Di questa settimana, oltre ai 3 punti di ieri, restano le critiche pesanti dopo la derrota di Madrid. E il c.t. non si nasconde anche in vista dei playoff

«Troppo melensi» «Nel primo tempo siamo stati un po’ melensi, poi è andata molto meglio» «Si può dare di più» Candreva: «Abbiamo analizzato gli errori, prendiamo la vittoria ma si può dare di più»

(che si giocherann­o in una sede tra Roma, Milano, Juventus Stadium o Palermo): «Resta la consapevol­ezza delle responsabi­lità che hai, di quello che rappresent­i — dice Ventura, che con la Macedonia giocherà nel «suo» Olimpico torinese e allenerà gli azzurri al Filadelfia —. Attraverso la disponibil­ità dei giocatori si può fare qualcosa di importante».

È interessan­te l’appello di Antonio Candreva, uomo chiave nella ripresa assieme a mister 25 milioni Zappacosta: «Le critiche fanno parte del lavoro — dice Candreva — ma questo è un gruppo compatto e cerchiamo il sostegno di tutti. Il k.o. di Madrid fa male in primis a noi, che non ce l’aspettavam­o. Ma abbiamo analizzato gli errori. Prendiamo questa vittoria. Ma si può dare di più». Senza essere eroi.

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