Corriere della Sera

Le ecografie 3d di Endo-Sight «Adesso cerchiamo talenti»

Il fenomeno: sempre più scienziati pronti al salto imprendito­riale

- di Sara Moraca

Oggi è tra i fondatori della start up Endo-Sight. Ma nel 1995 Luigi Solbiati, padre dell’oncologia interventi­stica, tenne a battesimo il primo trattament­o al mondo di un tumore epatico con la radiofrequ­enza mediante ago raffreddat­o.

Come Luigi Naldini, Solbiati è un luminare-startupper. Fenomeno importante, non solo dal punto di vista medico, ma anche da quello economico.

Si gretola il muro tra scienza e impresa.

Archiviati gli strumenti più desueti, la rivoluzion­e è oggi scandita da sofisticat­i algoritmi, che permettono ai medici di osservare con precisione assoluta la massa tumorale, in tempo reale, mentre stanno operando il paziente. La rivoluzion­e, sebbene agli inizi, è paragonabi­le ai primi utilizzi delle ecografie negli anni Ottanta. Terminata la fase dei prototipi, la startup si avvia ora verso l’effettuazi­one dei primi test su animali e, se i risultati saranno positivi, a inizio 2018 si procederà col primo test clinico.

Per affrontare adeguatame­nte queste nuove sfide, Endo-Sight è ora a caccia di talenti, come spiega Alessandro Rotillio: «Vogliamo reclutare persone che continuino a portare nuove idee e competenze, in particolar­e nei settori della visione artificial­e e dell’elettronic­a, da inserire nelle future attività che si svolgerann­o presso il nuovo incubatore milanese dedicato alla realtà aumentata».

Mentre in precedenza si potevano effettuare le biopsie sovolume lo su lesioni palpabili, non profonde ed esterne agli organi, il medico può oggi guardare al paziente con occhi nuovi, quelli della realtà aumentata, che gli permettono di poter osservare più agilmente le immagini e guidare il posizionam­ento degli strumenti meno invasivi, che vengono utilizzati durante questo tipo di intervento per bruciare il tumore.

Quello che si osserva è un tridimensi­onale virtuale, che il chirurgo può comodament­e consultare su un tablet, da tenere appena sopra l’addome del paziente. Inquadrand­o con il tablet il corpo della persona, il medico potrà osservare in trasparenz­a la massa tumorale e il dettaglio dei tessuti, così segmentati.

«Il medico applica i nostri algoritmi sulle immagini radiologic­he e ottiene una segmentazi­one precisa dei tessuti tumorale, sano e osseo. L’applicazio­ne della realtà aumentata permetterà anche di tracciare l’ago all’interno del corpo del paziente e, in caso di problemi, di poter intervenir­e in tempo reale», spiega Marco Solbiati, ingegnere biomedico tra i fondatori della startup.

Il livello di precisione rappresent­a un fattore cruciale per questo tipo di interventi, per i quali il tasso di errore risulta a oggi piuttosto alto, attorno al 15% circa.

«Con la termoablaz­ione, i tempi di ricovero si riducono, il paziente potrebbe teoricamen­te riprendere l’attività lavorativa il giorno successivo» conclude Luigi Solbiati.

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